Premesso che far finire nelle tasche degli italiani un po’ di soldi è sempre una cosa positiva, però la “quattordicesima” elargita senza considerare il cumulo famigliare è una profonda ingiustizia sociale.
Viene pagata a tutti coloro che percepiscono fino a 1000 euro lordi al mese di pensione e con più di 64 anni di età.
Un assegno pensionistico esiguo decisamente sotto la soglia di povertà.
Peccato che i destinatari del provvedimento in taluni casi siano coniugati e conviventi con consorti che hanno redditi da pensione o da lavoro medio-alti che vanno a comporre un cespite famigliare che supera abbondantemente i mille euro lordi previsti dalla normativa vigente per l’assegno integrativo
Non solo.
Se un cittadino supera anche solo per pochi euro la cifra stabilita, non potrà percepire alcunché.
Forse perchè quei pochi euro in più lo inseriscono nella categoria economica-sociale “benestante” ?
Una ingiustizia di fondo che si aggiunge alle tante storture del nostro Paese.
I soliti figli e figliastri.
L’attuale esecutivo intervenga per porre fine a tali “privilegi” dispensati a piene mani come mance elettorali che, tuttavia, non hanno sortito l’effetto sperato, evidentemente.
Certe “integrazioni” vengano concesse a chi ha veramente un reddito famigliare basso che sia comprensivo anche dei possedimenti mobiliari, e immobiliari come accade per le esenzioni e le prestazioni agevolate previste per coloro che hanno situazione economica famigliare precaria, come previsto dall’indicatore ISEE. 
Giustizia ed equità sociale, questi sono i cardini di un Paese civile.
Massimo Puricelli
Castellanza(VA)