La dialisi peritoneale domiciliare, una risposta alle esigenze di contenimento della spesa sanitaria regionale: La Regione Lazio fa scuola

Il 9 gennaio 2015 a Roma, presso il Ministero della Salute, sono stati presentati i dati dell’Audit sulla dialisi peritoneale domiciliare in Regione Lazio. Un gruppo di lavoro regionale composto dai responsabili dei maggiori centri dialisi del Lazio, coordinato dal Professor Massimo Morosetti, Responsabile UOC Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale GB Grassi Roma-Ostia, ha realizzato un’osservazione sul campo che dimostra come la dialisi peritoneale domiciliare possa rappresentare per la Regione, e per tutto il sistema sanitario nazionale, un’efficace opportunità di deospedalizzazione del paziente quando possibile e di contenimento dei costi e razionalizzazione delle risorse sanitarie.

La dialisi ospedaliera è il trattamento più impiegato in pazienti affetti da insufficienza renale cronica (IRC). Si tratta di una patologia molto complessa che interessa il rene e che può provocare perdita progressiva e completa della funzione renale. Oltre al trattamento classico che si effettua tre volte a settimana in ospedale, è disponibile un servizio di dialisi al domicilio che porta con se innegabili vantaggi in termini di miglioramento della qualità di vita del paziente, di maggiore serenità del familiare e conduce ad una sensibile riduzione dei costi di gestione a carico del sistema sanitario nazionale.

“La dialisi peritoneale domiciliare è un’importante opzione terapeutica per i pazienti affetti da IRC in quanto garantisce loro una maggiore autonomia e flessibilità nella gestione della malattia – afferma il Professor Massimo Morosetti, Responsabile UOC Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale Grassi di Roma – oltre ad essere un trattamento clinicamente efficace nella gestione della funzione renale, consente di liberare il paziente e la sua famiglia dalla dipendenza dalla struttura ospedaliera e permette a quest’ultima di risparmiare risorse sanitarie”.

I risultati dell’Audit sulla dialisi peritoneale domiciliare nel Lazio confermano che la dialisi peritoneale ha degli indiscutibili vantaggi sulla gestione socio-assistenziale di questi pazienti.

I risultati, infatti, mostrano che, se il numero dei pazienti trattati con la dialisi peritoneale aumentasse del 7.5% in dieci anni si otterrebbe un risparmio di circa 6,8 milioni di euro per la Regione Lazio, da reinvestire in salute pubblica.

Nonostante la dialisi peritoneale necessiti di una maggiore informazione e formazione del paziente i costi associati a queste attività risultano inferiori ai costi della dialisi ospedaliera in termini di risparmi per il sistema socio-sanitario regionale sul tempo/lavoro del personale infermieristico e medico ospedaliero, ricoveri, materiale d’uso, trasporti da/per l’ospedale.

A questi risparmi si aggiungono numerosi vantaggi per il paziente, che attraverso la dialisi peritoneale potrà evitare spostamenti quasi quotidiani, rimanere nel suo ambiente domestico e interagire con i propri familiari, nonché di usufruire della dialisi notturna che gli consente di vivere a pieno l’intera giornata e di portare avanti la propria attività lavorativa. Quest’ultimo elemento rappresenta un vantaggio per il sistema socio-assistenziale in termini di minore esborso per essenze da lavoro, pensioni di invalidità ed altre forme di contributi assistenziali.

“I risultati dell’Audit mostrano che i numeri della peritoneale nella Regione Lazio sono molto confortanti – conclude il Prof. Massimo Morosetti, Responsabile UOC Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale Grassi Roma-Ostia – per questo il gruppo di lavoro auspica che la Regione possa incentivare questo servizio attraverso il miglioramento della rete nefrologica regionale e l’adozione di provvedimenti migliorativi che tengano conto dei bisogni odierni dei pazienti”.