Proposto come trattamento lenitivo sicuro e adatto a tutti, in realtà l’acido ipocloroso va usato con attenzione.  La Dermatologa Ines Mordente invita alla cautela. Vediamo perchè.

Nel panorama in continua evoluzione della skincare, i trend digitali esercitano un’influenza crescente sulle abitudini di consumo. Social network e piattaforme beauty diffondono rapidamente nuovi ingredienti “miracolosi”, generando spesso entusiasmo, ma anche confusione.

L’acido ipocloroso: conoscerlo per usarlo bene

Tra le tendenze più discusse del momento, l’acido ipocloroso si è imposto come protagonista. Presentato come una soluzione universale per pelle sensibile, acne, infiammazioni e imperfezioni, viene spesso proposto nei contenuti online come un trattamento lenitivo, sicuro e adatto a tutti, spingendo molti consumatori a introdurlo nelle proprie routine quotidiane senza una reale comprensione del suo funzionamento.

«L’acido ipocloroso è ovunque sul web, lo so. Ma come dermatologa posso dire una cosa: non basta essere virale per essere valido. Questo attivo non fa miracoli. Se usato troppo spesso o in dosaggi elevati può causare, al contrario, irritazioni, secchezza e alterazioni del microbiomaavverte la dottoressa Ines Mordente Il fatto che non bruci non significa che sia adatto a tutti. Funziona? In alcuni casi sì, ma non è un sostituto delle terapie vere. In presenza di acne, eczema o pelle sensibile è sempre meglio chiedere consiglio al dermatologo prima di seguire un trend.»

Ma che cos’è realmente l’acido ipocloroso?

«Si tratta di una molecola naturalmente prodotta dal sistema immunitario umano, in particolare dai neutrofili, una tipologia di globuli bianchi. Generato durante i meccanismi di difesa contro batteri, virus e funghi, possiede proprietà antimicrobiche e lenitive, che ne giustificano l’uso in ambito medico, ad esempio per il trattamento di ferite e irritazioni.» spiega la dermatologa.

Attenzione all’uso corretto 

Alla luce di queste considerazioni, l’acido ipocloroso merita attenzione e valutazione, ma il suo utilizzo non dovrebbe prescindere da un parere medico qualificato.  In questo contesto, distinguere tra ciò che è supportato da evidenze scientifiche e ciò che è frutto di hype momentaneo diventa fondamentale.

Stefania Lupi