Al MIC–Museo Interattivo del Cinema di Viale Fulvio Testi 121 a Milano sarà presentato, domenica 3 dicembre alle ore 15.30,  il libro Mustafà- Il fachiro di Piazza Duomo di Alessia Gurrado, il racconto dell’incredibile vita di Mustafà, divenuto una star tra gli anni Settanta e Ottanta a Milano.

Tanti milanesi, oggi di mezza età, se lo ricordano di sicuro. Impossibile dimenticare il fachiro Mustafà.

Lui era sempre lì, in Piazza Duomo, a petto nudo. Un lenzuolo per terra e le note di “Mustapha” dei Queen erano il segnale che lo spettacolo stava per cominciare.  La magia era iniziata.

Si esibiva per gli adulti ma soprattutto per i più piccoli, che riusciva a incantare, bocca aperta e occhi sgranati, ingoiando e poi sputando lame di fuoco, spezzando catene e camminando sui vetri.

Al MIC l’autrice dialogherà con il Direttore di Cineteca Milano Matteo Pavesi, alla presenza di molti artisti di strada, amici del fachiro Mustafà.

È questo il prossimo imperdibile appuntamento al MIC, nel novero di eventi, proiezioni e incontri della mostra-spettacolo A me gli occhi.

Maghi, forzuti, illusionisti, fachiri e cinema, ideata e curata da Cineteca Milano, inaugurata il 5 novembre e aperta fino al 28 aprile 2024.

“Un’onda di fuoco si sprigiona verso l’alto partendo dalla bocca di un singolo uomo.
È il mangiafuoco: una figura che risale a tempi antichi e che racchiude in sé storia, abilità, intrattenimento e il richiamo  ancestrale dell’uomo verso l’elemento più misterioso e intrigante, il fuoco”, commenta la scrittrice Alessia Gurrado.
Quella del mangiafuoco e del fachiro è un’arte centenaria. Le sue origini si perdono nella notte dei tempi in un territorio compreso fra l’India e la Persia, per poi diffondersi in tutto il mondo islamico, in Cina e in Occidente.

Francesco Balestra, in arte“Il fachiro Mustafà”, classe 1953, nato a Massafra in Puglia, si trasferì a Milano nel 1979.
Assurto più volte agli onori delle cronache italiane e internazionali per le sue lotte in difesa dei diritti di un mestiere non riconosciuto, iniziò, esibendosi nei famosi night-club della “Milano da bere”, intrattenendo personaggi come Eric Clapton e Pelè.
Ben presto decise di fare i suoi show, come mangiafuoco e fachiro, nel cuore della città proprio al di sotto della Madonnina.
Accumulò multe dai ghisa milanesi per più di un miliardo di vecchie lire, che non pagò mai.
 La sua fama divenne tale che durante il concerto del 1984 dei Queen allo Stadio San Siro, il pubblico chiese a gran voce il brano “Mustapha”in suo omaggio.

Nel 1989, si incatenò su di un’impalcatura a diversi metri di altezza eludendo la sicurezza durante la visita di Michail Gorbaciov, che, sorpreso, lo vide e lo salutò.

Approdò in diversi programmi TV:Domenica In e Fantastico(Rai 1), Maurizio Costanzo Show(Canale 5), e in Prove tecniche di trasmissione (Rai) di Piero Chiambretti, ospite per ben otto puntate, ottenendo uno speciale di un’ora interamente dedicato a lui.

“Il fachiro di Milano” ha rappresentato uno spirito libero nel mondo dello spettacolo di strada, per il quale si è battuto per tanti anni, affinché fosse istituzionalmente riconosciuto.
Mustafà ci ha lasciato nel 2020.

Alla fine dell’incontro, presso il MIC seguirà la proiezione del film L’incredibile viaggio del fachiro di Ken Scott (Francia,2018, HD, 92’), con Dhanush e Bérénice Bejo.

 Sinossi del film 
Tratto dal romanzo L’incredibile viaggio del fachiro che restò chiuso in un armadio Ikea di Romain Puértolas, racconta le avventure di un giovane tutto  fare indiano, orfano di madre, che, dopo aver racimolato qualche soldo esibendosi come fachiro e illusionista itinerante per le povere e affollate strade di Mumbai, decide finalmente di coronare il sogno di trasferirsi a Parigi per visitare il magico negozio Ikea.
Nella capitale  francese, il ragazzo incontrerà l’amore, ma sarà presto vittima di un’inaspettata sfortuna:nascostosi in un armadio, sarà inconsapevolmente spedito in Inghilterra, terra del tutto sconosciuta, nella quale dovrà far valere le proprie doti di imbonitore da strada per raggiungere il tanto agognato successo.