L’attore nato l’8 novembre del 1935 a Sceaux nell’Alta Senna, compie 80 anni. Potrebbe essere, il canto del cigno, come del resto il film La prima notte di quiete del regista Valerio Zurlino, quando non sai se il sole sorgerà ancora. Dal canto suo, per sua stessa ammissione, ha sempre pensato al passato, “Il passato mi abita. Il presente è adesso e il futuro è la morte”.

Il mondo intero lo festeggia, anche se l’attore più bello di Francia ma anche del mondo, ha scelto una vita solitaria, sicuramente preferirebbe il silenzio. Ha avuto una infanzia difficile, figlio del piccolo proprietario di un cinema di provincia e di una farmacista, viene abbandonato a soli quattro anni. I genitori divorziati lo danno in affidamento. Un trauma che l’attore si porterà sempre dietro, cresce ribelle, insofferente alla disciplina e di conseguenza sempre punito.

All’età di 17 anni va in marina e finisce a Saigon. Dopo un ferma prolungata di cinque anni perché quasi la metà la trascorre in cella di rigore. Arriva a Parigi facendo mille mestieri, conosce Jean-Claude Brialy ne nota la bellezza fuori dal comune e lo invita a Cannes. Da qui inizia la carriera.

Troppo bello per passare inosservato, tra l’altro era anche bravo, adorato dai registi, inoltre ha recitato in capolavori come Rocco e i suoi fratelli, con Renato Salvatori, Katina Paxinou, Annie Girardot e Claudia Cardinale, del 1960, il Gattopardo, con Burt Lancaster e Claudia Cardinale, Palma d’Oro a Cannes nel 1963, diretti entrambi da Luchino Visconti. In questo periodo è interprete del film Colpo Grosso al Casinò assieme al mostro sacro Jean Gabin, diretto da Henri Verneuil, sempre del 1963.

Il regista Renè Clement nel 1960 gli offrì il ruolo che lo farà conoscere nel mondo, nel ruolo del giovane Tom Ripley in Delitto in pieno sole, una consacrazione. Seguiranno altri film come L’eclisse di Michelangelo Antonioni con Monica Vitti. Poi gli anni noir e dei polizieschi, con notevole successo, basti pensare al sodalizio con Jean-Pierre Melville: Frank Costello, I senza Nome, e soprattutto la rivalità spettacolare con Jean Paul Belmond in Borsalino, ed altri film diretti da Jacques Deray, tra cui spicca La piscina, girato nel 1969 con Romy Schneider (il suo più grande amore, molti anni più tardi dirà che l’unico rimpianto della sua vita è forse quello di non averla sposata). Già nel 1958 nel film L’amante pura di Pierre Gaspard-Hult si erano conosciuti.

E’ un simbolo del cinema francese e anche per i suoi grandi film, è celebre per i suoi numerosi flirt con donne bellissime. Complessivamente appare in 95 film come attore, 30 da produttore, 3 come regista.

Molto movimentata e tormentata è stata la sua vita privata tra amori folli: Natthalie Delon, Jill Fouquet, Romy Schneider, Dalida, Nico, Mireille Darc, Rosalie Van Breemen, figli otto di cui uno mai riconosciuto, e poi le passioni pericolose come i cavalli, la boxe, il gioco.

Oggi l’attore francese, sembra aver raggiunto una serenità, dopo aver attraversato una crisi di profonda depressione legata all’avanzare dell’età, lui che era il più bello. Aveva dichiarato: “Ho pensato spesso al suicidio e vedo bene la scena- ha detto – e farlo è un gioco da ragazzi. Il difficile non è questo, è riflettere per non passare all’azione”.

Adesso si è riconciliato con il figlio più grande Anthony. È ricomparso al Festival di Cannes. Attualmente vive ancora in solitudine, tra la Svizzera di cui è cittadino dalla metà degli Anni ’90 e la Francia. Il divo, indimenticato, è una delle ultime icone del cinema mondiale.

Giuseppe Lippoli