Dalla Birra della Val d’Orcia e le bacche d’Uva di Sangiovese al Pane Toscano per prevenire osteoporosi, malattie degenerative e cardiache

“Nutrizione” + “Farmaceutico” = NUTRACEUTICA. Invece di mangiare e curarsi, ecco come curarsi mangiando, conoscendo nel dettaglio cosa succede veramente quando ci si alimenta, quale rapporto esiste tra le abitudini alimentari di ognuno e lo stato di salute, quali principi si attivano e con quali conseguenze reali sulla salute.

I nutraceutici oggi sono una realtà medico-scientifica in costante espansione, sia per quanto riguarda il numero e l’accuratezza degli studi scientifici che per la diffusione di prodotti specifici. In Toscana, infatti, in vista di Expo, la nutraceutica rappresenta un ulteriore valore strategico per la valorizzazione della filiera corta e del Made in Tuscany, essendo un punto d’unione tra il mondo della ricerca scientifica e quello della trasformazione e produzione agroalimentare.

Dall’incrocio fra ambiti così sinergici e complementari sono nati progetti di ricerca e sviluppo altamente innovativi finalizzati ad approfondire tematiche quali: le proprietà salutistico-nutrizionali dei prodotti tipici e della dieta mediterranea, nuovi strumenti per il controllo dell’alimento, metodi innovativi per la veicolazione di principi attivi e per una migliore qualità dei prodotti e del loro rapporto con paesaggio, cultura e storia.

Durante le ricognizioni compiute dal gruppo di lavoro Nutraceutica del Distretto regionale delle Scienze della Vita in Toscana, sono stati raccolti i contributi dei gruppi di ricerca e delle imprese impegnate in Toscana nel settore. Obiettivo: sfruttare l’occasione rappresentata da Expo per promuovere i prodotti agroalimentari locali nell’ottica di una loro valorizzazione nutraceutica per la promozione della salute.

Birra della Val d’Orcia, bacche d’uva di Sangiovese, pane toscano: ecco alcuni progetti

– Beerbone è il progetto dell’Università di Siena sullo studio degli effetti del silicio della birra della Val d’Orcia per il trattamento dell’osteoporosi e dell’osteoartrosi.

Il silicio, autorizzato come integratore alimentare, è essenziale per il metabolismo del tessuto connettivo ed osseo. Studi epidemiologici nutrizionali hanno, infatti, positivamente associato l’assunzione di Silicio con la densità ossea, evidenziandone carenze nutrizionali nelle diete occidentali.

Gli studi condotti dal dipartimento di Biotecnologie, Chimica e Farmacia dell’Università di Siena hanno dimostrato come la birra, e in modo particolare la Birra prodotta in Val d’Orcia, sia in assoluto l’alimento che maggiormente contribuisca all’assunzione del Silicio nella dieta, in quanto principale fonte di acido ortosilicico e, quindi, con un ruolo importante preventivo/terapeutico per patologie osteoarticolari, quali osteoporosi e osteoartrosi, e processi degenerativi come l’Alzheimer.

Cardioprotezione con MiRNA di Sangiovese Toscano. Dalla Scuola Superiore Sant’Anna proviene lo studio delle proprietà cardiorigenerative contenute nelle bacche d’uva di Sangiovese toscano per la prevenzione dello scompenso cardiaco.

Tale patologia è drammaticamente in aumento in tutto il mondo e ad oggi non esistono approcci efficaci a prevenirne l’insorgenza. Nonostante il crescente utilizzo di farmaci e dispositivi medicali abbia migliorato la sopravvivenza e la qualità di vita dei pazienti con scompenso cardiaco, la prognosi resta pur sempre sfavorevole con sopravvivenza a 5 anni.

Cardio.MiR.San.To è un progetto transdisciplinare che nasce dall’intersezione tra la genetica, la fisiologia, la biochimica, la biologia molecolare e la medicina cardiovascolare. Il suo obiettivo è quello di caratterizzare e valorizzare le proprietà cardioprotettive del succo d’uva derivato da bacche d’uva di Sangiovese, un vitigno le cui bacche sono ricche di microRNA anti-apoptotici, utili a prevenire lo scompenso cardiaco cronico in chi ha già subito un infarto. Al progetto lavorano insieme 3 istituzioni accademiche e di ricerca toscane (Scuola Superiore Sant’Anna, Istituto di Fisiologica Clinica del CNR di Pisa e Fondazione Toscana “G.Monasterio”) ed un’impresa della Regione Toscana specializzata nella coltura, produzione e trasformazione di uve toscane (Fattoria Viticcio SARL).

Lo studio abbraccia le politiche sanitarie promosse dalla Regione Toscana per la prevenzione primaria delle disabilità da malattie croniche e per la progettazione di interventi socio-sanitari per il territorio. Il progetto rientra, inoltre, in uno degli obiettivi di EXPO 2015 e cioè quello definito “Future Food District” che riguarda il consumo e la distribuzione di nuovi alimenti nell’ottica della sostenibilità ambientale e del miglioramento della salute pubblica.

Pane Toscano per la prevenzione dell’insufficienza cardiaca cronica. Il progetto si chiama FATEPreSco e vuole caratterizzare e valorizzare le proprietà cardioprotettive di una nuova farina, derivata da genotipi antichi di frumento tenero ricchi di acido alfa-lipoico e biofortificati con Fe e Zn, per la produzione di un pane toscano funzionale utile a prevenire lo scompenso cardiaco post-infarto.

Il progetto vede lavorare insieme le 3 Istituzioni accademiche e di ricerca toscane (Scuola Superiore Sant’Anna, Università di Siena e Fondazione Toscana G.Monasterio) e 3 imprese rappresentative della tradizione della Regione Toscana.