Artigiano in Fiera: l’edizione 2025 mette al centro sostenibilità, filiere etiche e 502 imprese da tutto il mondo

Il vivere bene come nuovo paradigma di consumo responsabile

L’edizione 2025 di Artigiano in Fiera, in programma dal 6 al 14 dicembre, torna a proporre una fotografia aggiornata del concetto di vivere bene. Un tema che oggi si traduce non solo nella qualità del prodotto, ma nell’attenzione all’intera filiera, al rispetto dell’ambiente, alla responsabilità sociale e alla trasparenza verso i consumatori.
In un contesto in cui cresce la domanda di tracciabilità, packaging rigenerativo e produzioni etiche, l’evento milanese si conferma la principale piattaforma internazionale dedicata agli artigiani e alle micro e piccole imprese.

L’andamento del mercato conferma la tendenza: secondo i dati più recenti, il settore biologico italiano ha superato nel 2024 i 6,4 miliardi di euro di vendite, con una crescita del 5,7% rispetto all’anno precedente. Un’espansione che riflette un cambiamento culturale profondo, in cui salute, identità e responsabilità collettiva procedono di pari passo.

Una vetrina globale con 502 imprese da 9 padiglioni

Artigiano in Fiera 2025 porta nei suoi padiglioni il meglio della produzione artigianale mondiale legata al vivere bene.
Quest’anno partecipano 502 imprese: 329 italiane, 51 europee e 122 dal resto del mondo, molte delle quali dotate di certificazioni ambientali e biologiche.

Il percorso tematico proposto dalla manifestazione attraversa tre universi:

  • il biologico, inteso come punto d’incontro fra tradizione e ricerca;

  • il free-from, che valorizza inclusione alimentare e scelte consapevoli;

  • i prodotti di montagna, espressione di filiere lente e di qualità essenziale.

Secondo Antonio Intiglietta, Presidente di Ge.Fi. Spa, «Artigiano in Fiera dà voce ai piccoli produttori radicati nei territori, capaci di trasformare materie prime nel rispetto dei cicli naturali. Un impegno riconosciuto da un pubblico sempre più attento alla sana alimentazione e a un’idea di benessere intesa come armonia con l’ambiente».

Il comparto biologico: 190 imprese e 98 debutti

Nel 2025 il settore bio in fiera è rappresentato da 190 aziende, di cui 98 presenti per la prima volta. Le imprese italiane sono 108, seguite da 10 europee e 72 provenienti da Africa, Asia e Americhe.
Questa area racconta un mosaico di filiere che coniugano rispetto della natura, innovazione e cura artigianale.

Tra le realtà presenti:

  • Euphytos, dalle montagne cuneesi, che rinnova l’erboristeria alpina trasformando piante officinali in integratori naturali.

  • Biomundus (Emilia-Romagna), ponte gastronomico tra Mediterraneo e Ande attraverso spezie e superfood biologici.

  • Terre di Giorgio (Toscana), impegnata nella coltivazione biologica di olivi e vigneti.

  • Santa Candida (Basilicata), che lavora grano Khorasan seguendo i cicli naturali per produrre farine e paste trafilate al bronzo.

  • Frantoio Mercurius (Abruzzo), esempio di olivicoltura biologica ad alta tecnologia.

  • Fattoria della Mandorla (Puglia), filiera bio completa dedicata alla Mandorla di Toritto “Filippo Cea”, all’interno di un modello in economia circolare.

  • Apicoltura Garastro (Calabria), con 1.300 alveari che seguono le fioriture dell’Alto Ionio per mieli monofloreali certificati.

  • Maison d’Orient (Francia), laboratorio artigianale che produce cosmetici naturali e saponi di Aleppo nel rispetto degli standard europei.

Il settore free-from e vegano: 312 imprese e 80 nuovi espositori

Accanto al biologico cresce il comparto free-from, vegano e legato all’alimentazione speciale, rappresentato da 312 imprese, tra cui 80 nuove presenze. L’Italia guida il segmento con 221 aziende, seguita da 41 europee e 50 dal resto del mondo.

Tra le realtà segnalate:

  • Borsato (Veneto), specializzata in conserve vegetali pronte all’uso e completamente tracciabili.

  • Atelier Nativa (Veneto), che propone cosmetici privi di glutine, siliconi e parabeni, frutto di un approccio etico e scientifico.

  • Pastificio Morelli (Toscana), storico produttore di pasta biologica e senza glutine, lavorata lentamente e trafilata al bronzo.

  • Altaselva (Perù), che ha riportato alla ribalta il Sacha Inchi, antico superfood inca.

Prodotti di montagna: autenticità dalle vette

Il tema della montagna, spesso evocato come simbolo di purezza, a Milano si concretizza con filiere che valorizzano altitudine, tradizioni e sostenibilità.
Tra le realtà presenti:

  • Alpseep (Dolomiti venete), che lavora legno e fibre naturali per oggetti dedicati al riposo.

  • Nonna Nene (Appennino reggiano), laboratorio in quota specializzato in pasta di legumi proteica, trafilata al bronzo.

  • Michela Manfredini (Appennino modenese), che produce zafferano di Montefiorino e miele in un contesto rurale d’alta quota.

  • Bio Botticello (Montechiarugolo, Emilia-Romagna), produttore di Parmigiano Reggiano biologico senza uso di antibiotici.

Accesso gratuito e mobilità: come arrivare in fiera

L’ingresso ad Artigiano in Fiera è gratuito. I nuovi visitatori possono ottenere il pass sul sito ufficiale inserendo la propria email nella sezione Ottieni il tuo pass gratuito. Il QR code ricevuto via mail consente l’accesso diretto ai padiglioni.
Chi ha già partecipato a precedenti edizioni o è iscritto alla community ha ricevuto automaticamente il biglietto.

Per raggiungere la fiera restano consigliati:

  • la metropolitana M1 (fermata Rho Fiera),

  • le linee regionali e del passante ferroviario Trenord,

  • l’Alta Velocità Italo,

  • oltre 10.000 posti auto messi a disposizione nei parcheggi dell’area.

Artigiano in Fiera conferma inoltre le media partnership con RAI Italia e TGR, che sostengono la manifestazione riconoscendone il valore sociale e culturale.