Anar Alakbarov, Capo della Delegazione azerbaigiana per Expo 2015 e Direttore di Heydar Aliyev Center, e Stefano Acbano, Manager Europa, Americhe, Relazioni BIE e Program Manager della Divisione Partecipanti di Expo 2015 Spa, hanno presentato il concept progettuale e lo sviluppo architettonico del Padiglione dell’Azerbaigian, che, per la prima volta, ad Expo Milano 2015 partecipa con una propria struttura ad una Esposizione universale.

L’Azerbaigian, uno dei più antichi siti dell’umanità, collocato nella regione del Caucaso come un ponte strategico tra Nord e Sud, Est ed Ovest, è da sempre un crocevia naturalistico, biologico, geografico, culturale e storico. La consapevolezza di queste caratteristiche lo rendono un Paese unico, aperto al mondo, terreno fertile per nuove connessioni internazionali, ispirando politiche di protezione del territorio e del suo patrimonio di risorse naturali e culturali.

Per Expo Milano 2015 l’Azerbaigian sviluppa il tema “Azerbaijan, Treasure of Biodiversity”, ideato e progettato da Simmetrico, un network di creativi, project manager ed esperti in tecnologie multimediali, fondato da Daniele Zambelli, che ne è anche CEO.

Il progetto di Simmetrico presenta forme architettoniche moderne e semplici, realizzate con materiali tradizionali, come il legno e la pietra, lavorati però in modo innovativo ed abbinati a vetro e metallo. Una pelle di flessuose ed ondulate lamelle lignee avvolge i lati del Padiglione, che si sviluppa su un’area di 887 metri quadri, lasciando il fronte nord più libero per favorire un controllo passivo del microclima. La varietà degli spazi e delle forme evoca la grande diversità bioclimatica e culturale dell’Azerbaigian: in esso ci sono ben 9 delle 11 aree climatiche del pianeta e secondo la Fao nel Caucaso meridionale si possono trovare molti codici genetici originali.

Il visitatore ritrova le peculiarità del Paese lungo il percorso architettonico articolato su diversi livelli compenetrati da tre biosfere, in vetro a doppia curvatura – con una composizione chimica (silico-sodo-calcica) realizzata appositamente per questa produzione per garantire la trasparenza e la flessibilità delle lastre — incastonate nell’impianto dell’edificio, che sono la metafora di un Paese aperto, che unisce ambiente, cultura e sviluppo. La prima è dedicata alla biosfera geografica dei paesaggi e dell’incrocio dei percorsi continentali, con al centro un grande albero di melograno, frutto simbolo del Paese; la seconda è quella delle nove zone climatiche azerbaigiane, la terza è quella delle culture tradizionali e dell’innovazione per le nuove generazioni.

La struttura del Padiglione si snoda su oltre 1.000 metri quadrati e tre piani: il piano terra accoglie il visitatore e lo avvicina alla storia e al patrimonio culturale e naturale azero. Il primo è costellato di aiuole colorate per immergersi nei paesaggi locali. Il secondo è dedicato ai sapori, mentre al terzo c’è la terrazza con il ristorante.

Appositi itinerari tematici, integrati da molteplici linguaggi espressivi, propongono l’Azerbaijan non solo come grande produttore ed esportatore di prodotti alimentari biologici sani e genuini, ma anche come promotore delle sue grandi tradizioni storiche e culturali in ambito alimentare. Sui tre livelli, collegati da scale mobili, infatti, vengono mostrate, in continuità con le biosfere, le risorse naturali, agricole e produttive del Paese. All’ultimo livello, poi, è situato un luminoso ristorante con terrazza.

Grazie a nuove tecnologie, installazioni multimediali interattive, produzioni audio-video i visitatori del Padiglione possono così vivere un’esperienza di immersione completa nelle atmosfere dell’Azerbaijan.

Trascorsi i sei mesi dell’Esposizione Universale, il padiglione, realizzato con spazi, materiali e tecnologie tali da renderlo completamente smontabile e riadattabile, sarà smontato, trasferito a Baku e rimontato in un parco nel centro della capitale per diventare un centro di entertainment per tutti i temi di biologia e protezione dell’ambiente.

Giovanni Scotti