È noto a tutti che l’Italia è uno straordinario contenitore di bellezze artistiche e naturali, tanto da essere attualmente il paese che detiene il maggior numero di siti inclusi nella lista dei patrimoni dell’umanità Unesco, ben 58. Pochi però sanno che l’Unesco gestisce anche un altro programma, chiamato Memoria del Mondo, volto a censire e salvaguardare il patrimonio documentario dell’umanità e che anche qui l’Italia ha i suoi alfieri, come gli Almanacchi Barbanera.

Il riconoscimento Unesco

Infatti la Collezione di Almanacchi Barbanera 1762-1962, conservata dalla Fondazione Barbanera 1762, appartiene a pieno titolo a quel novero di espressioni dell’ingegno umano che hanno contribuito al progresso delle civiltà. Come ben rappresentato nelle parole con cui Unesco ha attribuito il suo prestigioso riconoscimento nel 2015 “La Collezione di Almanacchi Lunari Barbanera, costituita da 356 esemplari datati dal 1762 al 1962, è la più completa al mondo. Il suo valore è universale e deriva dal suo essere simbolo di un genere letterario che ha contribuito a creare la cultura e l’identità di intere nazioni prima dell’avvento delle più moderne forme di comunicazione di massa.”

Ma l’Almanacco Barbanera non si è certo fermato ai festeggiamenti dei suoi primi due secoli di vita, nel 1962: ha continuato regolarmente ogni anno a raggiungere le case di milioni di italiani, soprattutto in quelle dimore di campagna dove gli agricoltori lo consultavano religiosamente per farsi guidare nei lavori dei campi ma anche nella gestione della casa, con un proverbio, un segreto, un piccolo accorgimento per fare la cosa giusta al momento giusto.

La saggezza contadina

L’Almanacco ha sempre trasferito i suoi secoli d’esperienza in suggerimenti per la casa, la famiglia, l’orto, il giardino, un piccolo balcone. Per il benessere di corpo e mente, gli impegni, il tempo libero, un fine settimana alla scoperta del paesaggio vicino. Grandi piccoli spunti per nuove felicità, seguendo il tempo e l’amica Luna, in casa, in cucina, assaporando i frutti di ogni stagione, o affidando il proprio star bene alla natura. Con un occhio sempre attento al cielo per la semina e la raccolta. Da gennaio a dicembre, per i giorni della festa e quelli del lavoro, per tutti i tempi e le età. Per fare nostri il risparmio energetico, la biodiversità, le strategie contro lo spreco, il rispetto dell’ambiente e di ogni umanità.

Il Barbanera è nato nel 1762 a Foligno, in circostanze non esattamente documentate: sarebbe stata l’opera di un frate/eremita/filosofo che, dialogando con un discepolo di nome Silvano, dispensava consigli per tutte le attività della vita quotidiana. Non si conoscono i dati anagrafici dell’autore, tanto che qualcuno ipotizza che potrebbe essersi trattato del parto collettivo di una intera comunità monastica, mettendo insieme le esperienze del frate giardiniere, di quello farmacista, del cuoco e così via.

La sede e lo staff del Barbanera

Quello che è sicuro è che la prima edizione uscì nel 1762, visto che esiste ancora in carta ed inchiostro presso la Fondazione Barbanera 1762. Questa è ubicata a San Giuseppe, un antico complesso agricolo nella piana che lambisce Spello, ridente centro dell’Umbria. Qui ha sede l’Editoriale Campi, storica casa editrice del Barbanera, che oggi accoglie anche la Fondazione. Qui dedicano le loro energie al progetto l’Amministratore Delegato dell’Editoriale Luca Baldini e la curatrice dell’Almanacco Maria Pia Fanciulli.

L’edificio centrale, ricavato da un antico bachificio del Settecento, ospita la redazione dell’Almanacco, ma la “casa” del Barbanera non si esaurisce certo qui, perché i consigli di orticoltura e giardinaggio trovano applicazione pratica negli ampi terreni circostanti. In questa oasi di 7 ettari certificata Bio, punto focale del luogo è il piacevole Orto Giardino delle Stagioni, progetto del paesaggista Peter Curzon. Uno scrigno prezioso di biodiversità che accoglie ortaggi in via d’estinzione, frutti di archeologia arborea, semi rari, erbe officinali, fiori. A cui si dedica una coltivazione biologica, naturale, gentile, fatta di antichi gesti, rispettosa del luogo e dell’ambiente.

La visita sul posto

Impossibile non lasciarsi attrarre, non “sentire” l’energia della terra e cominciare a passeggiare, esplorare in un gioco sensuale le “stanze” delle aromatiche e delle rose. Soffermarsi a gustare l’uva e le polpose albicocche, farsi incuriosire da sconosciuti frutti dai sapori dimenticati, sostare alla fontana per un rapido ristoro. Poi proseguire, attraversare il pergolato di viti d’ogni tipo, da cui pendono, pronti a farsi raccogliere, grappoli dai diversi sapori, venuti da ogni tempo. Assaporare gustose fragole, lamponi, raccogliere fagioli di epoche lontane. Questa componente agricola della Fondazione è il regno di Mauro Morosi, sovrintendente di tutte le lavorazioni campestri, e dell’esperta agronoma Isabella Dalla Ragione che seleziona le specie vegetali, preservando le mille qualità di frutta che la grande distribuzione trascura ma che hanno nutrito generazioni di italiani e che costituiscono un nostro patrimonio storico.

I locali e gli orti della Fondazione possono naturalmente essere visitati sul posto, ma adesso, aprendosi alle possibilità offerte dalla tecnologia, il centro di ricerca ha aperto i propri cassetti per rendere accessibile in rete la collezione di lunari Barbanera dal 1762 ad oggi. Basta un click per entrare nel mondo del saggio filosofo di Foligno, nel sito www.barbanera1762.com, sito che raccoglie la digitalizzazione dei documenti della Fondazione, realizzata in collaborazione con Archivi di valore. Circa 800 le pubblicazioni online, tra cui il prestigioso fondo Barbanera Unesco, la collezione di almanacchi e lunari Barbanera riconosciuta dall’Unesco “Memoria del Mondo”.

Il Barbanera è anche in rete

E in rete non ci sono soltanto gli Almanacchi, ma uno spazio della memoria, un luogo dove vivono documenti, studi, progetti fra tradizione e futuro. Una realtà unica che viaggia con la sua biblioteca anche online, www.bibliotecabarbanera.it, volta a custodire la memoria storica del Barbanera e a stimolare pensiero critico sul futuro della tradizione. La Fondazione è custode della più ricca collezione di lunari e almanacchi al mondo, attiva con pubblicazioni, mostre ed eventi sui temi d’almanacco. Nella sua Biblioteca, oltre 50.000 i documenti, 4 Fondi: il Fondo Barbanera, il Fondo Almanacchi con oltre 10.000 almanacchi italiani e stranieri dal XVI secolo a oggi, il Fondo Antico con rare edizioni dal XV secolo, il Fondo Moderno.

Un mondo quindi che racconta la storia d’Italia, di quei tanti anni in cui non c’erano radio e televisione, tanto meno internet, e la conoscenza viaggiava sulla carta stampata. Per le persone colte e la borghesia c’erano i primi quotidiani, i Gazzettini, Il Resto del Carlino e simili, ma per le famiglie contadine, all’epoca stragrande maggioranza degli italiani, erano gli almanacchi che portavano una volta l’anno la necessaria dose di sapere comune.

Il Barbanera del 2022

Il Barbanera continua la sua gloriosa tradizione festeggiando ora, con quella targata 2022, l’edizione numero 260. Un intero anno in 208 pagine, al ritmo di 16 al mese. Nella tipica scansione d’Almanacco il mese si apre annunciato da un proverbio per poi alzare gli occhi al cielo, alle effemeridi di Sole e Luna, agli eventi astronomici e alle curiosità del mese nei “giorni narrati”. Immancabile e amatissima la rubrica Che tempo farà, previsioni meteo sulla base delle fasi lunari. Poi l’Almanacco arriva in Casa, con vari consigli tra buone abitudini e idee sostenibili scanditi dal calendario Luna e simboli dove trovare giorno per giorno il momento migliore per ottenere dai consigli maggior efficacia.

Un salto nell’orto porta invece in Cucina il prodotto di stagione – di cui si narrano curiosità, saperi e sapori – da preparare in gustose ricette, ma anche da trasformare in ottime conserve o confetture. E poi Star bene. Con tanti consigli naturali per l’equilibrio di corpo e mente, la salute e la bellezza. E un must di Barbanera, Orto e Giardino, con la Luna calante e crescente, con l’immancabile balcone, le piante in casa, per principianti e non. Il mese si chiude sul Buon Vivere, dove riscoprire insieme la meraviglia che si cela nei diversi momenti dell’anno, nelle occasioni di ogni giornata, nel tempo libero e in famiglia. Senza dimenticare le stelle con la nuova pagina dell’Oroscopo per un’occhiata curiosa al mese che sarà.

L’Almanacco Barbanera 2022 dal 23 ottobre è in tutte le edicole e librerie d’Italia al prezzo di euro 6,90 oppure 8,90 unitamente al Calendario La Luna in casa e all’Oroscopo Barbanera 2022.

Ugo Dell’Arciprete