Ci lamentiamo del nostro Paese, delle storture, della mancanza di meritocrazia, della corruzione, del fatto che il più furbo è quello che primeggia anche se non lo merita, ecc.
Poi, dopo un fatto come quello della Costa Concordia, dell’immagine macchiata del nostro Paese dovuta alla incompetenza, al menefreghismo, di un comandante, il “mediatico Schettino” che non sarebbe in grado nemmeno di pilotare una barca a remi, ecco che, incredibilmente, il nostro amor di Patria , quello che un tempo veniva definito Onore, viene difeso e valorizzato da un integerrimo rappresentante delle istituzioni: il comandante della capitaneria di Porto De Falco.
Conosciamo tutti quello che accadde nel gennaio 2013 , il naufragio della nave da crociera Costa davanti alle coste dell’isola del Giglio e del dialogo via radio tra Schettino De Falco che gli intimava di ritornare sulla nave che stava affondando per coordinare i soccorsi , in poche parole ad eseguire i doveri che gli imponevano il suo ruolo di comandante(da secoli il comandante di un’imbarcazione deve essere l’ultimo a lasciare la nave in avaria). 
Un uomo, il capitano De Falco, con profondo senso del dovere, conscio delle responsabilità  del ruolo che ricopre; un uomo che dimostra concretamente a chi vive codardamente e senza nemmeno un barlume di senso civile quali siano i doveri e gli oneri che ciascuno di noi deve seguire prima di tutto come cittadini di uno Stato e poi come lavoratori.
Ma il nostro disastrato Paese non si smentisce e continua imperterrito a valorizzare i “furbi”, gli iniavi, i menefreghisti,i vili, i raccomandati, ecc.
E così non ci si deve meravigliare se il comandante De Falco venga destituito dal suo incarico, destituzione decisa  dopo la vicenda della Concordia, allorchè ci sono state «disapprovazioni da parte di un mio superiore», ha detto De Falco affermando di non voler giudicare l’episodio. «Io non giudico, osservo. E alla fine si verifica questo provvedimento» di trasferimento.
Capito: gli viene imputato come colpa l’aver compiuto il suo dovere in maniera solerte e precisa.
Non ci dobbiamo meravigliare , ma indignarsi sì.
Dobbiamo far sentire la voce di coloro che sono onesti, che compiono il proprio dovere quotidianamente, che credono nei valori civili e nelle leggi.
Comandante De Falco sono con lei e come me tantissimi cittadini italiani che credono ancora che questo Paese si possa risollevare solo con persone come lei.
Massimo Puricelli