Un ennesimo esempio di quale livello di devastazione sia la società di oggi?
La carenza di farmaci (anche quelli ospedalieri) perdura da oltre 2 anni. Non sono reperibili medicinali per terapia aerosol terapia per la cura delle broncopneumopatie croniche ostruttive. L’insulina è carente durante alcuni mesi dell’anno.
Vi è una preoccupante carenza di antibiotici sia di “vecchia generazione” sia nuovi composti che affrontino la drammatica situazione dei batteri resistenti (una pandemia silenziosa che genera 35 mila decessi ogni anno in Europa).
Ma lista della mancanza di medicinali è molto lunga e riguarda ogni classe di medicinale. Si stima che, attualmente, siano carenti oltre 1000 farmaci secondo un’indagine svolta da PGEU, l’associazione europea dei farmacisti. Tale incredibile e ormai non più tollerabile situazione sta procurando grossi problemi ai pazienti. E’ evidente come la mancanza di un farmaco sostituito con uno non equivalente può provocare problemi di effetti collaterali; la non minor efficacia del trattamento, se non addirittura la completa inefficacia; difficoltà nella giusta indicazione della dose da assumere; ecc. Non solo. Quando un paziente non riesce a trovare il farmaco necessario, inizia una vera e propria “caccia ala tesoro” che lo vede impegnato nella ricerca spasmodica tra le varie farmacie della zona. Una ricerca che spesso non arriva al “ritrovamento dello scrigno” nemmeno percorrendo decine di chilometri. Il disagio è maggiore se il paziente è una persona anziana, non automunita magari con problemi di ambulazione e senza un congiunto, un parente o una badante che si possano cimentare in questo nuovo “gioco di società” (società devastata e incivile, aggiungo).
Una vera e propria odissea per ricercare i farmaci necessari.
Una situazione iniziata dopo i primi due anni della pandemia da Sars CoV2. Da oltre 20 anni, come per molti settori produttivi, la globalizzazione ha indotto molte aziende a trasferire la produzione di medicinali in determinate aree geografiche come India, Cina, Ucraina. Come poteva essere logico pensare (e prevedere), una tale politica industriale, avallata dalle Istituzioni nazionali e Europee, avrebbe creato enormi carenze in caso di problemi geopolitici (guerre), sanitari (pandemie, endemie), demografici (aumento della popolazione). La domanda che tutti si fanno è quando verrà risolto questo grave problema sanitario non consono con un mondo iper-tecnologico e iper-connesso come il nostro.
In maniera più banale, più ingenua, il signor Antonio Bonocore, alias Totò, portiere del film cult della commedia italiana anni 50, “La banda degli onesti”, domanderebbe: “… c’è una legge statale, parastatale…” per risolvere la questione? L’Ema, l’ente europeo del farmaco nel 2023 ha decretato alcune linee guida per migliorare la distribuzione dei farmaci tramite solidarietà tra gli Stati Membri della UE, la ricerca di nuovi canali di approvvigionamento, un più selettivo utilizzo di taluni medicinali. Buoni propositi, ma privi di efficacia. La realtà è molto più semplice, ma senza volontà di attuazione per molte nazioni europee. La UE non ha ancora emanato il Critical Medicines Act, direttiva che doveva essere una priorità per la Commissione Europea guidata dal Ursula von der Leyen, ma derubricata per l’anno 2025. Non sono necessari commenti riguardo tale decisione, poichè è sufficiente pensare al “new green deal” che la presidente teutonica ha ribadito come fondamentale e di imminente esecuzione. La questione di fondo è sempre la stessa. Rilocalizzazione della produzione, di ogni produzione. In ambito farmaceutico, realtà emergenti e con sistemi politici dittatoriali hanno previsto incentivi per i farmaci generici e a basso costo per una nuova produzione in ambito nazionale, come accade in Brasile, Russia, Arabia Saudita. Noi, invece, Nazioni democratiche consideriamo i problemi saniatri come procrastinabili. Nessuno si adopera per risolvere questa situazione indecente e drammatica.
In pochi si lamentano.
Non ci sono servizi giornalistici che denunciano la situazione comune a tutta la UE.
Nel frattempo, ogni genere di droga e farmaci utilizzati a scopo di doping o per dimagrire ve ne sono in abbondanza. Quando vi sarà un’inversione di tendenza? Domanda senza una risposta imminente…
Massimo Puricelli
Castellanza (VA)