Una coppia americana convinta di ‘accumulare soldi’, vendendo notizie allo spionaggio straniero, non si accorgeva di avere a che fare con agenti dell’FBI. Così i due, in verità poco attenti a ciò che stavano facendo, sono stati fermati e arrestati per aver diffuso informazioni segrete sulla tecnologia di propulsione usata per i sottomarini nucleari americani.

Il fattaccio risale a sabato, un ingegnere del Maryland e sua moglie sono stati tratti in arresto per l’accusa di aver tentato a diffondere informazioni sulle tecniche, peraltro altamente riservate, di costruzione dei sottomarini nucleari americani. La coppia riteneva di svelare i segreti a spie straniere, si trattava invece di agenti dell’FBI.

Uno ‘scherzo’ del destino costato molto caro

L’ingegnere Jonathan Toebbe, di fatto, lavora come consulente della Marina. Senza rendersene conto, durante l’arco di un anno trattava con individui che lui riteneva spie straniere. Ogni messaggio veniva criptato e la remunerazione avveniva in criptovalute.

La coppia, inoltre, non usava tecniche affidabili, per lo scambio di notizie. L’FBI ha finto di consegnare documenti per incastrare la coppia. Mentre lui si occupava dello scambio, la moglie Diana gli faceva da palo. I due hanno usato schede SD contenenti materiale riservato in un pacchetto di gomme da masticare e in un sandwich al burro d’arachidi.

Nel tribunale competente sono stati reperiti documenti in cui si é scoperto che Toebbe si occupava di propulsione nucleare dal 2012. Consulente civile della marina nel 2017, divenne tenente e occupò un anno intero l’ufficio del Capo delle operazioni navali, il più alto funzionario della Marina.

Jonathan Toebbe, secondo il dipartimento di Giustizia, scoprì informazioni riservate importanti del governo

Le indagini iniziarono nel dicembre del 2020, quando l’FBI ricevette un pacco spedito l’aprile precedente in un paese straniero non meglio specificato. Nel suo interno vennero rinvenuti manuali operativi, dettagli tecnici. Inoltre si comunicava l’intenzione di fornire segretamente informazioni riservate.

Il messaggio diceva: “Vi prego di inoltrare questa lettera alla vostra agenzia militare di intelligence. Ritengo che queste informazioni saranno di grande valore per la vostra nazione. Questa non è una truffa. Con assoluta certezza, non si conosce se il pacco sia stato inoltrato all’agenzia statunitense dall’intelligence del paese straniero o intercettato dall’FBI. Questi ultimi contattarono Toebbe, che li credeva appartenenti al governo del paese a cui aveva spedito il pacco con le informazioni.

L’FBI organizzò lo scambio di informazioni in un certo posto a una certa ora.  Toebbe aveva chiesto 100mila dollari (circa 86mila euro) in una criptovaluta chiamata Monero. Gli agenti, sotto copertura, in momenti diversi lo avrebbero remunerato.

Diana, moglie di Toebbe, insegnava Storia e Inglese in una scuola privata del Maryland e molte persone la conoscevano. Di lei hanno parlato al New York Times come di una donna ‘incredibilmente intelligente’, ‘molto amichevole e con i piedi per terra’

I Toebbe non avevano difficoltà economiche

I documenti che l’accusa ha presentato, non mostrano i Toebbe in difficoltà economiche. Non ci sono ipotesi certe sul motivo per cui avessero deciso di diffondere informazioni riservate. Martedì avverrà la prima udienza del processo a loro carico, che li vede accusati di ‘aver violato le leggi nazionali sulla protezione dei segreti nucleari’.

Al New York Times l’ex ispettore di agenzie di intelligence e consulente legale Michael Atkinson ha ricordato che ad alcuni scienziati coinvolti in un caso simile era stata assegnata una pena di 13 anni di carcere, con patteggiamento.

I sottomarini nucleari non sono armi come le altre. Tecnologicamente sono molto sofisticati, sono in grado di dare rilevanti strategie e sono attualmente posseduti soltanto da sei paesi al mondo. Stati Uniti, Australia e Regno Unito (AUKUS) prevedono che l’Australia sia provvista di sottomarini nucleari.

Con le informazioni date da Toebbe, paesi stranieri rivali, come Russia e Cina, avrebbero potuto usare tecnologie simili a quella americana. Non si sa a quale paese Toebbe avesse inviato la proposta di collaborazione, ma secondo il New York Times, sarebbe un alleato degli Stati Uniti, visto che ha collaborato con l’FBI durante le indagini.