Moderata soddisfazione espressa da FAND-Associazione Italiana Diabetici per il ripensamento di AIFA circa la rimborsabilità delle incretine: “bene l’estensione agli inibitori dei DPP4 in associazione all’insulina, ancor meglio sarebbe includere anche gli agonisti del GLP-1”

La Gazzetta ufficiale del 29 agosto ha pubblicato il decreto che modifica il piano terapeutico delle incretine, con l’estensione della rimborsabilità ai farmaci appartenenti alla classe degli inibitori del DPP4 in caso di prescrizione in associazione all’insulina e a metformina ed insulina. La decisione è stata assunta dall’Agenzia italiana del farmaco AIFA, sotto la spinta della denuncia a suo tempo resa pubblica da FAND-Associazione Italiana Diabetici, a tutela della salute e dei diritti dei milioni di italiani con diabete.

“La decisione che era stata presa, e che abbiamo duramente contestato, limitava prescrizione e rimborsabilità delle incretine, comportando un peggioramento della qualità della cura, esposizione a complicanze e limitazione della capacità lavorativa di molte persone con diabete”, spiega Egidio Archero, Presidente FAND. “Grazie anche al nostro sollecito intervento e a quello di Diabete Italia e delle Società  Scientifiche dei medici diabetologi, che hanno puntualmente confutato scientificamente le motivazioni addotte da AIFA circa la loro precedente decisione, è stato possibile giungere a questo primo positivo risultato. Il nostro auspicio è che ora si possa concludere questo percorso, consentendo anche la possibilità di ricorrere a tutti i farmaci incretinici – anche ai cosiddetti agonisti del GLP1 – in associazione all’insulina. Stando ai dati economici resi noti la scorsa settimana in occasione del congresso europeo di diabetologia EASD, la terapia con l’utilizzo di queste due classi di  farmaci unisce alla sicura appropriatezza terapeutica risparmi considerevoli: con  i DPP4  600mila  euro annui ogni mille persone con diabete  rispetto alla  terapia convenzionale, mentre  l’impiego dei GLP1 garantirebbe un risparmio di  200mila euro ogni mille persone con diabete”, conclude Archero.