Il calendario fieristico del settore medico e farmaceutico si chiude con numeri record. Dopo anni di eventi ibridi e partecipazioni online, il comparto della salute torna finalmente a incontrarsi dal vivo. La sensazione, tra gli addetti ai lavori, è quella di una vera e propria “ripartenza culturale”: le fiere tornano a essere non solo vetrine tecnologiche, ma spazi di confronto, relazione e fiducia.

A trainare la ripresa sono state manifestazioni come Cosmofarma Exhibition, Pharmintech e il ritorno di Expopharma, che hanno registrato un incremento medio del 20% di visitatori rispetto al 2023. Ma a fare notizia non sono solo i numeri: è il clima che si respira nei padiglioni. Dopo anni di digitalizzazione spinta, si percepisce un forte desiderio di tornare a parlare, guardarsi negli occhi e costruire connessioni più autentiche. Le grandi protagoniste di questa nuova stagione fieristica sono sì le tecnologie — dall’intelligenza artificiale applicata alla farmacia, ai software per la gestione della terapia — ma anche le persone e i loro nuovi modi di comunicare. Molti espositori hanno presentato format più umani e narrativi: corner esperienziali, percorsi interattivi, piccoli spazi dedicati al racconto dei valori e della mission aziendale.

Un trend interessante emerso a margine degli eventi riguarda la riscoperta della comunicazione locale e visiva. Se da un lato si parla di big data e automazione, dall’altro si riafferma il valore di strumenti semplici e identitari, capaci di restare accanto al cliente per tutto l’anno. È qui che i gadget, come gli inflazionati calendari per le farmacie personalizzati, sono tornati al centro dell’attenzione proposti da farmacie e operatori del settore come una delle soluzioni più richieste nel marketing di prossimità.

Dietro questa scelta c’è una logica precisa. In un mercato in cui la fiducia è un asset sempre più raro, ogni segno di attenzione — anche materiale o grafico — diventa un messaggio di presenza. Le farmacie che si raccontano attraverso materiali curati, design coerente e iniziative di valore locale riescono a trasmettere un senso di continuità che la comunicazione digitale, da sola, fatica a garantire.Molti espositori hanno sottolineato anche il ruolo crescente delle collaborazioni tra aziende di stampa, agenzie creative e distributori del farmaco. La comunicazione del futuro, dicono gli esperti, sarà ibrida ma radicata: omnicanale, ma con un’anima tangibile. 

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