Sarà al cinema dal 23 gennaio “1917”, il film di guerra che porta lo spettatore direttamente all’interno delle trincee e dell’orrore che ogni guerra – ma soprattutto la Grande Guerra, un conflitto mondiale che provocò ben 16 milioni di morti – rappresenta.

 Ideato e diretto da Sam Mendes, il regista premio Oscar  di Skyfall, Spectre e American Beauty, il film 1917 si basa sui racconti del nonno di  Mendes, che partecipò alla guerra come messaggero del Fronte Occidentale.
Il film ha come  protagonisti  George MacKay e Dean-Charles Chapman, insieme ad un cast importante che comprende Mark Strong,  Andrew Scott, Richard Madden,  Colin Firth e Benedict  Cumberbatch.    

Ha ricevuto i premi per Miglior film drammatico Miglior regista ai Golden Globe e ottenuto  dieci candidature agli Oscar come Miglior film, regista, sceneggiatura, colonna sonora, fotografia e scenografia, ecc.

SINOSSI
I caporali Schofield e Blake, dell’8° Battaglione, condividono amicizia e un senso di cameratismo. Il loro legame, nell’arco di un breve periodo, verrà messo alla prova in un modo che nessuno dei due avrebbe mai potuto immaginare.
Armati di mappe, torce, pistole lanciarazzi, granate e pochi viveri, devono consegnare una lettera che permetterà di salvare 1600 commilitoni da morte sicura per opera dei tedeschi.
Questa missione spaventosa e inattesa, cambierà il corso della loro vita, in una corsa contro il tempo che rende il film avvincente ed emozionante.
In pochi sanno che in realtà i tedeschi hanno messo in scena un ritiro strategico e che sono pronti ad annientare chiunque osi sfidarli.
In questa avvolgente esperienza cinematografica, Mendes catapulta il pubblico nel pericolo e nella vastità della Prima Guerra Mondiale, calandolo all’interno del conflitto.
Il film rende omaggio non solo ai soldati della Prima Guerra Mondiale ma a tutti i militari, del passato e del presente, e al loro sacrificio per il bene comune e la ricerca della libertà.

Da vedere per le scene emozionanti che lasciano senza fiato, per il ritmo avvincente e senza pause, oltre che per il messaggio di speranza che trasmette: anche durante la più atroce delle guerre la disumanità dell’essere umano viene superata da buoni sentimenti, quali l’amicizia, la solidarietà e l’abnegazione.