I disturbi cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte in Italia. Secondo l’ideatore del Wellness Molecolare sono  cinque le regole d’oro per la salute del cuore, dai colori nel piatto alle micro-pause.

Come ogni anno a partire dal 2000, l’ultima domenica di settembre è il World Heart Day, la giornata internazionale per la salute del cuore. Un tema di cui non si parla mai abbastanza, soprattutto in Italia, dove le malattie cardiovascolari sono di gran lunga la prima causa di morte: secondo l’Istat, nel 2016 i decessi sono stati quasi 222mila, il 35,9% del totale, ben più di quelli per tumore (29%). Più in generale, queste patologie compromettono notevolmente la qualità della vita (il 4,4 per mille dei nostri concittadini è affetto da invalidità cardiovascolare) e pesano sul sistema sanitario nazionale, come dimostra il fatto che il 23,5% della spesa farmaceutica italiana sia destinato a farmaci per il sistema cardiovascolare (Relazione sullo stato di salute del Paese, 2000).

Per il 29 settembre di quest’anno, la World Heart Federation si propone di creare una community globale di Heart Heroes: persone comuni che hanno il coraggio di promettere alla propria famiglia di mangiare meglio, smettere di fumare o ricominciare ad allenarsi, ma anche medici che si impegnano ad accompagnare i loro pazienti verso uno stile di vita più sano, o professionisti che rendono più salubre il proprio ambiente di lavoro. Tutte le evidenze scientifiche, infatti, concordano nel dire che lo stile di vita sia cruciale per mantenere in salute il proprio cuore. E tutto comincia necessariamente dall’alimentazione. “Anche le persone più attente sono abituate a considerare il cibo come una somma di calorie, ma questo approccio è estremamente riduttivo. Cominciamo a considerarlo come un contenitore di molecole che agiscono sul DNA cellulare, che determina le funzioni del nostro metabolismo”, propone il dottor Antonio Maone, medico dello sport e ideatore del Wellness Molecolare. “In pratica, ci sono alimenti che attivano geni in grado di produrre molecole favorevoli per la nostra salute, ma anche alimenti che attivano geni sfavorevoli e ci fanno ammalare. Ecco perché siamo gli artefici del nostro destino: l’aumento di peso e le malattie croniche come diabete, cardiopatie e cancro non sono incomprensibili casualità, ma semplicemente la logica discordanza tra il modo in cui viviamo e quanto invece è programmato dal nostro DNA, che è il nostro ‘libretto di istruzioni’. Ma la bella notizia è che queste malattie hanno diversi anni di latenza prima di manifestare i loro sintomi, anni in cui possiamo correggere questo disequilibrio mediante l’alimentazione e lo stile di vita. Dobbiamo semplicemente conoscere le giuste strategie e saperle applicare. La scelta sta a noi”.

Ma quali sono, nel concreto, queste strategie da seguire? Il dottor Antonio Maone propone 5 consigli pratici per generare molecole positive, che sono alla portata di tutti e non impongono grossi sacrifici:

  1. PIÙ COLORE E MENO BIANCO NEL PIATTO

Per tenere sotto controllo il carico glicemico, una buona strategia è quella di riempire almeno la metà del piatto con verdure colorate di stagione, aggiungendo un piccolo frutto. L’altra metà va divisa in due: un quarto è da riempire di pasta, pane e riso integrali (evitando il più possibile ciò che è bianco) e l’altro con proteine magre come pesce, pollame, uova, legumi.

  1. PREFERIRE I GRASSI SANI

Troppo spesso i grassi sono demonizzati a prescindere, dimenticando il fatto che non sono tutti uguali. In una sana alimentazione non può mancare una moderata quantità di grassi “buoni” forniti da olio d’oliva, olio di pesce, noci.

  1. AUMENTARE LA MASSA MUSCOLARE

Nella regolazione del metabolismo basale è molto più conveniente aumentare la massa muscolare, perché questo aiuta a consumare più energia nell’arco della giornata. Durante l’allenamento è bene prediligere gli esercizi che aumentano la forza e il tono muscolare; nei giorni di riposo è consigliabile mantenere comunque uno stile di vita attivo.

  1. IMPEGNARSI A MANTENERE UNA CIRCONFERENZA ADDOMINALE OTTIMALE

Più ancora del peso, il migliore indicatore per capire se si è davvero in forma è la circonferenza addominale, da misurare all’altezza dell’ombelico. Per la popolazione europea, una misura superiore ai 94 centimetri nel maschio e agli 80 nella femmina è una “zona d’allerta” da non sottovalutare, perché corrisponde a una produzione eccessiva di molecole infiammatorie che espongono al rischio di diabete, ipertensione, cardiopatie (fonte: International Diabets Federation). “Niente paura: siamo ancora in tempo per rientrare in sicurezza, basta cambiare stile di vita e migliorare le nostre strategie alimentari”, chiarisce il dottor Maone.

  1. RIDURRE LO STRESS CONCEDENDOSI MICRO-PAUSE DURANTE IL GIORNO

I ritmi frenetici del mondo di oggi comportano una produzione continua di cortisolo, l’ormone dello stress. L’associazione tra stress e cattiva alimentazione, però, può diventare una vera e propria bomba a orologeria per la salute. Un buon metodo è quello di ritagliarsi dieci minuti durante il giorno per restare da soli con se stessi, concentrandosi sul respiro e ricorrendo a tecniche di meditazione.

“Gli epidemiologi ci insegnano che chi è affetto da una malattia cardiovascolare o metabolica ha un’aspettativa media di vita inferiore di 7 anni rispetto al resto della popolazione. Le persone in sovrappeso hanno un aumentato rischio di ammalarsi di ipertensione, infarto, ictus e diabete, con un peggioramento della qualità della vita – conclude il dottor Antonio Maone. La maggior parte delle malattie croniche ha dunque un legame con la moderna alimentazione. Il cibo può essere concausa o fattore protettivo: sta a noi scegliere come utilizzare le sue molecole”.