Il prime-time televisivo si è spostato sempre più avanti; da anni.
I programmi non iniziano mai prima delle 21:30, con il termine che si avvicina sempre più alla mezzanotte.
Orari da licantropi.
E’ l’ omologazione inderogabile di ogni genere di entertainment inserito nella fascia oraria serale/notturna, a dispetto di ogni logica.
Ieri sera l’ennesimo esempio.
Rai 1; il palinsesto prevedeva il film per minori, Heidi, trasposizione cinematografica della storica serie di cartoni animati anni 70.
Inizio ore 21:40 (abbondante), termine ben oltre le 23:30 (attorno le 23:40).
Lontani i tempi in cui i bambini “filavano” a letto dopo Carosello con strappo alla regola per gli sceneggiati o le pellicole cinematografiche a loro dedicati (come scordarsi le Avventure di Pinocchio di Luigi Comencini, Sandokan di Sollima con Kabir Bedi o il film/animato Mary Poppins, tanto per citarne alcuni).
Come sono lontani i tempi, inizio anni 80, in cui i colossal con durata superiore i 120 minuti venivano sdoppiati e trasmessi in due serate (Il ponte sul fiume Kwai, o La Grande Fuga).
Già altri tempi , altra società, altro mondo.
Regole, divieti, basati su valori trasmessi da padre/madre a figlio/a.
Tutto svanito.
Tutto cancellato dall’era post-moderna tecnologica-digitale, dove orari, divieti, regole, e, ahinoi valori, spazzati via con la velocità di un click (oserei dire).
Del resto anche lo sport, qualunque genere di sport, per accaparrarsi l’audience del prime-time stravolge, deturpa, snatura la sua ragion d’essere, la sua anima.
Slalom speciale, biathlon, sci di fondo, discipline disputate in notturna (ieri sera lo slalom speciale di coppa del mondo a Madonna di Campiglio, seconda manche inizio ore 20:42).
Piste illuminate a giorno con riflettori disseminati lungo il percorso.
Un’ atmosfera irreale, artificiale, cupa (nonostante le migliaia di lumen delle lampade a led), che cela le vette innevate, le meraviglie dello scenario alpino.
Al telespettatore viene, così, eliminata la sensazione di poter percepire l’aria rarefatta, pulita, salubre, di quei pendii, di quei boschi, di quelle foreste.
Non viè più il poter essere ammaliati dal blu intenso di quei cieli, dal volo libero dei rapaci; essere abbacinati da quella neve sfolgorante o avvolti dalla fitte precipitazioni che ovattano ogni cosa.
Niente di tutto ciò.
Solo una sorta di ologramma, dove tutto è realmente algido e freddo (indipendentemente dai gradi centigradi), come i cristalli liquidi degli schermi dei televisori che crea una distanza siderale tra telespettatori e campo di gara.
Misere e non comprensibili ragioni economiche (l’audience televisivo del prime-time continua a calare) stanno distruggendo anche gli sports più in simbiosi con la natura.
E’ il segno dei tempi.
Ormai, ogni attività ludica o sportiva viene programmata nelle ore serali o notturne.
L’insonnia dilaga nella popolazione, anche tra i più giovani, come era logico aspettarsi.
Ci si dirige verso la creazione di un’ unica “massa di zombie”.
Una totalità di zombie facilmente malleabili, intontiti dalla mancanza di adeguato riposo, non più coscienza critica delle storture e della schiavizzazione sempre più estesa , progressiva, e ben camuffata dai signori dell’ entertainment globale.
Massimo Puricelli
Castellanza(VA)