La situazione del AC Milan è sotto gli occhi di tutti: tre stagioni mediocri, l’ultima senza riuscire a qualificarsi nemmeno in Europa League e quella in corso è un “Golgotha” senza fine.
Ieri l’ennesima delusione con la beffa del pareggio al 94° dopo un gara disputata dove la confusione regna sovrana a tutti i livelli, giocatori, staff tecnico, società.
E sì, perchè le responsabilità non sono imputabili solo all’allenatore Inzaghi, che giornata dopo giornata sprofonda sempre più nella sua inesperienza creando una sequela di errori tattici ripetuti continuamente (ieri la sostituzione di una punta con un difensore ne è l’emblema) uniti ad una terribile paura che lo accompagna da inizio stagione e che inevitabilmente trasmette agli “scarsi” giocatori che indossano indecorosamente la gloriosa maglia a strisce rossonera e che si rendono protagonisti di prestazioni inguardabili soprattutto a livello di concentrazione e di “animus pugnandi” e, questo, è l’aspetto più grave, perchè si può essere mediocri, non essere da “pallone d’oro”, ma l’impegno deve essere, sempre e comunque, la peculiarità principale per rispetto verso i tifosi che “pagano” la loro lauta retribuzione (fanno eccezione solo un paio di elementi che da inizio stagione non hanno mai lesinato una stilla di sudore e di sangue, su tutti Giacomo Bonaventura), qualunque sia la posizione in classifica che si ha, qualunque problema si incontri, qualunque sia l’obbiettivo che viene inseguito, in qualunque momento della stagione (nelle prime partite del campionato vi era la sensazione che la tenacia e l’impegno fosse una caratteristica specifica che avrebbe contraddistinto la compagine), ma va divisa con tutti i livelli dirigenziali di “Casa Milan” in via Aldo Rossi.
Alcuni esempi emblematici di cosa sia diventato il Milan 1899 ?
Vogliono costruire un nuovo stadio, moderno, comodo, fruibile 7 giorni su 7, con l’intento di rendere più partecipi i tifosi (in realtà li si vogliono trasformare sempre di più in clienti da fidelizzare con “punti fragola”) al “mondo Milan” e per suffragare questo indispensabile target la società vende, per un non precisato disguido, 1500 biglietti del settore II Anello Verde, agli ultras scaligeri (non si capisce perchè non sia stato imposto il settore ospiti- terzo anello- come accade da anni), costringendo centinaia di tifosi rossoneri abbonati a cedere il loro posto per ragioni di ordine pubblico e spostarsi in altri settori, e si giustifica affermando che questi problemi (!?) con il nuovo impianto non si verificheranno più.
E già, il nuovo stadio progettato in area Portello, una location che ha suscitato numerose critiche, e che, per essere realizzato dovrà vincere il bando di assegnazione dell’area ex Fiera emesso da Fondazione Fiera Milano, e avrà una risposta definitiva proprio tra pochi giorni (10 marzo).
Che strano, guarda caso, che coincidenza, la situazione di ieri con i tifosi gialloblu in “libertà” nel caos totale, in un anarchia totale.
Chissà, forse solo coincidenze, dettagli che il marketing rossonero non considera importanti, aspetti secondari, quisquiglie non paragonabili con gli eventi prepartita, spettacoli vari, stands ludici più disparati, una nuova e fantasmagorica accoglienza nell’ antistadio che avrebbero rivoluzionato “la vita” del tifoso, che avrebbero richiamato sciami di appassionati, che avrebbero contribuito in maniera preponderante a far riempire gli spalti di S.Siro come ai tempi degli “Invincibili” di Sacchi, Capello, Ancelotti, ma che da alcune settimane sono scomparsi in toto, forse a seguito delle risposte ai sondaggi di gradimento a cui hanno risposto on line i titolari di Carta cuore Rossonero, che evidentemente chiedono ben altro ai dirigenti della nouvelle vague, che vogliono giocatori decenti e non ballerine, pupazzi, calcio balilla, disc jockey, truccatrici, acrobati,ecc.
Tifosi che vorrebbero anche non essere assordati dal volume delle nuove casse acustiche che distruggono i timpani e fanno tremare i visceri con i decibel sparati a livello degli aerei a reazione in fase di decollo o del motore turbo compresso di una monoposto di Formula Uno; una scelta , probabilmente dettata dalla convinzione che stordendo con il volume le menti degli spettatori, che così facendo non percepiscano il mediocre (per non dire indecente) spettacolo che viene offerto e che non pongano attenzione ai ricordi di cosa fosse l’ Ac Milan, cosa sia adesso e cosa sarà in futuro e in che mani andrà quel marchio ovale con lo stemma di Milano, le strisce verticali rossonere, la data di fondazione nel XIX secolo, stante le voci che da mesi si rincorrono riguardo la cessione di parte delle quote o la completa totalità delle azioni della società fondata in una fiaschetteria di via Berchet in un freddo dicembre del 1899.
Massimo”old-football”Puricelli
Legnano(MI)