Stamani ho scoperto, quasi per caso, quali sono i prezzi dei tagliandi per gli ottavi di finale di Champions League , Milan Tottenham.

Il listino lo scorto più e più volte, perchè non volevo credere ai miei occhi , ormai bisognosi di un supporto ottico, causa presbiopia.

Novantanove (99) euro, in piccionaia (alias terzo anello) per una partita degli ottavi di finale (però, ci rassicura la società rossonera che è incluso 1 euro di prevendita !!!)
Stamani ero intenzionato ad inviare una missiva all’ AC Milan 1899 esternando il mio disgusto, ma poi ho pensato che la colpa di questo mercimonio è anche di chi acquista questi tagliandi senza neppure un minima espressione di protesta.
Se penso ad un genitore e un figlio che vorrebbero recarsi allo stadio, solo di tagliando di ingresso è necessario sborsare 200 euro, più “varie ed eventuali” ulteriori spese.
Recarsi allo stadio è diventato uno “status simbol”, vale a dire nulla di più in antitesi con quanto ha rappresentato per un secolo il Calcio: identità, appartenenza, identificazione, passione, socialità.
E poi vogliono costruire nuovi stadi per incrementare i profitti, ma sarebbe meglio dire per meglio mungere i clienti/tifosi.
Da un tifoso di vecchia data che come me e come milioni di altri, hanno amato quel “giuoco” che rappresentò una ragione di vita, manifesto tutta la costernazione per cosa sia il “nuovo entertainment” che ha soppianto il Calcio e per chi si è omologato a questa fidelizzazione senza limiti di “spremitura”.

— Massimo Puricelli
    Castellanza(VA)