Ogni nuova scusante è buona per giustificare il cambio di “casacca” da parte di alcuni Parlamentari allorché si prospetta una crisi di Governo e si ha il timore di andare alle urne.

Un timore suffragato se le intenzioni di voto del corpo elettorale porterebbero alla creazione di una nuova maggioranza parlamentare.
Responsabili, costruttori, volenterosi, europeisti, ogni appellativo è buono pur di non utilizzare i vocaboli più “prosaici”, ma più calzanti per descrivere il salto della barricata.
Grazie alla mancanza del vincolo di mandato previsto in Costituzione, il cambio di casacca è un atteggiamento antico quanto la storia della nostra Repubblica.
Oggi, tuttavia, vi è una novità.
Questa “crisi” è caratterizzata dalla ricerca dei “responsabili”, dei “soccorritori” (meglio definibili come “voltagabbana”) dopo l’ avvenuta certificazione parlamentare della mancanza di una maggioranza assoluta che sostenga l’esecutivo.
Nella Prima, Seconda Repubblica la ricerca dei nuovi acquisti avveniva prima del voto di fiducia; oggi è ufficialmente consentita la finestra di “mercato” in stile football.
Quindici giorni per allargare la “rosa” della maggioranza di Governo e proseguire la Legislatura e gestire i soldoni provenienti dalla UE, eleggere il nuovo Presidente della Repubblica, garantirsi lo stipendio per i prossimi due anni.
Situazione inconcepibile, riprovevole, disgustosa ?
Ma no, come si può denigrare i nostri Parlamentari, alcuni dei quali senza un ‘occupazione sicura al di fuori dei palazzi della Politica (si dovrebbe utilizzare la p minuscola) visto che il numero dei nuovi eletti sarà notevolmente ridotto per la riforma costituzionale confermata con il referendum lo scorso  mese di settembre?
E cosa farebbero una volta ritornati alla “vita normale” ?
Che faranno alcuni di questi che sono dei nullafacenti o quasi ?
Non tutti avranno la fortuna di essere assunti come “ragazzo spazzola” per un apprendistato presso la bottega dell’amico barbiere (Peppino De Filippo) come accade a Totò nel celeberrimo film “Totò Peppino e i fuorilegge”, con la cacciata di casa da parte della terribile consorte Teresa (Titina De Filippo); o come Alberto Sordi, nel film ” Mi permette Babbo! ” giovane aspirante cantante lirico con nessuna attitudine, ma mantenuto dal suocero macellaio (A. Fabrizi) che tollera la totale mancanza di voglia di lavoro abbinata alle sue eccentricità di pseudo artista.
Rallegriamoci con queste pellicole della commedia italiana e consoliamoci con la famosa battuta (ancora attualissima) di Ennio Flaiano :”La situazione politica italiana è grave, ma non è seria”.
Così facendo, ci garantiremo sonni ristoratori senza la presenza di incubi angoscianti e smetteremo per qualche istante di essere afflitti dalla pandemia e dalla crisi economica.
Massimo Puricelli
Castellanza(VA)