Luigi Pirandello definì ilBerretto a Sonagli” “una commedia nata e non scritta”,in essa sono racchiuse grandissime parabole di vita.

Ogni attore che l’interpreta, ne utilizza una sua versione personale, ovviamente senza stravolgere il lavoro pirandelliano originale.

La società costringe gli individui ad apparire rispettabili, obbedendo a precisi codici di comportamento. In realtà tutto è permesso purché si salvino le apparenze, in ossequio alla morale sessuale, in nome del decoro convenzionale e ipocrita del perbenismo borghese. Gianfranco Jannuzzo, attore e commediografo siciliano, porta in scena Pirandello al Teatro Bracco di Napoli,  con “Il berretto a sonagli”, per la regia di Francesco Bellomo, spettacolo che trae spunto da due novelle (“Certi obblighi” e “La verità”) e narra di un marito che, nonostante sia a conoscenza dell’adulterio della moglie, lo accetta con rassegnazione, ponendo come unica condizione la salvaguardia dell’onorabilità.

La storica sala della Pignasecca, diretta da Caterina De Santis, ha ospitato in esclusiva per la Campania il testo del drammaturgo siciliano Premio Nobel per la letteratura nel 1934 dopo il successo registrato nello scorso week end e per tutto il mese di novembre dalla divertentissima commedia “Il Malocchio”, interpretata dalla stessa De Santis con il maestro Giacomo Rizzo, che ne ha curato anche la regia.

Tornando a Jannuzzo e al suo Pirandello, centrale è il personaggio di Ciampa, un distillato di contaminatio pirandelliana che si muove con pacatezza e lucidità nell’arco dei sentimenti di dolore, furore, pietà e ironia che permeano il suo essere ora uomo, ora pupo, ora personaggio. Si è voluto creare un apparentamento tra Ciampa e il professor Toti di “Pensaci Giacomino” per una certa similitudine tra i due protagonisti, ma principalmente per le situazioni. Lo spirito che anima Toti, pieno di rassegnazione pur di mantenere gli affetti, risulta dominante, seppure in maniera diversa, anche in questa sorta di triangolo tra Ciampa, la moglie Nina e il Cavalier Fiorica.

Con Gianfranco Jannuzzo in scena ci saranno Emanuela Muni, Gaetano Aronica, Carmen Di Marzo, Franco Mirabella, Alessandra Ferrara, Caterina Milicchio. Prevista la partecipazione straordinaria di Anna Malvica. Le scene sono di Carmelo Giammello, mentre le musiche di Mario D’Alessandro, con sonorità forti e terragne che hanno caratterizzato la produzione cinematografica dei film di ispirazione siciliana degli anni ’50. Dunque una commedia sul perbenismo e la morale sessuale che fa pensare.

Harry di Prisco