la cultura, il conoscere, il raccontare una storia può cambiarci la prospettiva di vedere le cose e  l’approccio con il nostro lavoro

Nell’800 sorsero numerosi salotti, alcuni formati da sole donne, che condividevano varie passioni, dalla lettura dei libri ai rimedi casalinghi. Le socie di questi circoli femminili intrecciavano una rete di relazioni per venire incontro ai bisogni di donne meno fortunate di loro economicamente e socialmente, fra l’altro,  insegnavano a leggere e scrivere alle altre ragazze che la famiglia non aveva consentito di studiare e ai loro figli.

In principio si trattava di donne aristocratiche che avevano redditi propri, in seguito il cerchio si allargò alla borghesia. Parallelamente sorsero i salotti letterari, luogo di riunione in case private, che diedero un notevole contributo alla storia del nostro Paese. Intellettuali o protagonisti delle cronache mondane, conversavano o discutevano su argomenti legati all’attualità culturale o politica. A Napoli fu fondato  nell’800 il “Circolo delle Dame Colte” con la finalità di «giovare alla considerazione e all’accettazione in società. Possono farne parte persone dotte, di buona creanza, di animo tollerante. Coltiva la cortesia. Ospita Dame e Cavalieri. Quale trovasi similmente raffigurato tengasi socio del Circolo e ne dia impulso a fini e iniziative» come prevede l’atto costitutivo. Successivamente  lo statuto fu aggiornato  specificando che il Circolo promuove il riconoscimento personale e la relazionalità, vi possono fare parte persone di cultura di ambo i sessi, di modi affabili, di spirito libero, è aconfessionale e apolitico, coltiva l’ospitalità reciproca.
Venendo ai giorni nostri, nell’epoca della comunicazione globale, tali valori costituiscono le radici da cui partire per comprendere la società contemporanea. Un valido esempio possiamo averlo nella giovane e attiva  Beatrice Gigli che ha fondato sei anni fa una società di comunicazione che porta il suo nome, la “Beatrice Gigli Communication”, che si occupa di relazioni pubbliche e istituzionali nonché di eventi di brand di eccellenza del Made in Italy legati alla moda, all’enogastronomia, al cinema e alla cultura. Inoltre si occupa di Media Relations, Partnership, Picking , operando su Milano, Roma, Napoli, Palermo e Parigi.

Nei suoi lavori lega giornalismo a merchandising. «Il merchandising è un ottimo veicolo per l’immagine pubblica, aziendale o personale che sia, e deve essere di altissima qualità. Basti pensare che il merchandising imperiale è stato inventato da Napoleone che è stato tra i più grandi comunicatori»

Napoleone ha inventato l’opinione pubblica e ha saputo promuovere la sua immagine mentre guidava la Grande Armée, oggetto questo di una ricerca del giornalista Roberto Race che ha portato alla pubblicazione di un libro, nel quale spiega le modalità ed eventi che segnano il primato del generale Bonaparte.  Beatrice tra le sue ultime campagne (diverse da quelle del Corso ma non per questo meno impegnative)  vi è quella  per il lancio del  marchio di abbigliamento e accessori di Vittorio Sgarbi.

Comunicare è non solo il suo lavoro, ma la sua passione, quasi una missione, perché negli eventi che organizza e nei social di cui si avvale Beatrice Gigli ci mette il cuore.

«Sto per lanciare il primo brand di gadgets e merchandising della mia azienda: il nome è “Circolo delle Dame Colte”. Lo scopo è quello di rafforzare in modo veramente particolare l’identità del marchio aziendale, trasformandolo quasi in un brand, attraverso uno storytelling culturale per raccontare il mio lavoro  –  riferisce Beatrice  –  il Circolo delle Dame Colte era un salotto sorto in età napoleonica e fondato da donne, ma erano ammessi anche i cavalieri, il cui obiettivo era quello di dare un notevole contributo al lavoro, alla cultura e alla politica attraverso le relazioni pubbliche, le iniziative e gli eventi». Il Circolo  è lo spunto perfetto per raccontare il  lavoro della  “Beatrice Gigli Communication” che fa tutte queste attività.

Chiediamo a Beatrice: perché riportare questa storia sui gadget aziendali ?  : « Perché lavoro molto sul marketing e il merchandising è un ottimo veicolo per l’immagine pubblica, aziendale o personale che sia, e proprio per questo la qualità dei materiali e delle grafiche deve essere alta.

Gadgets, T- shirt, tazze, agende, shopper bag ecc. avranno varie linee tra cui quella con le “Dame Colte” e il logo della mia azienda – la nuvoletta del fumetto – sempre presente. Il messaggio che vorrei veicolare è quello che la cultura, il conoscere, il raccontare una storia può cambiarci la prospettiva di vedere le cose e,  naturalmente,  l’approccio con il nostro lavoro.
È un valore aggiunto molto importante. I gadgets sono promozionali ma ho previsto anche delle “capsule” destinate alla vendita a sostegno di cause benefiche».

Beatrice è una giovane donna manager che predilige i tailleur confezionati su misura per lei  da Nelly Marika su cui abbinare gli accessori giusti e una cravatta di E. Marinella – per il quale  brand storico  sta preparando alcuni eventi – al posto del classico foulard, il tailleur in realtà non è mai passato di moda, ma era stato messo da parte negli ultimi anni con l’avvento delle nuove tendenze,  “L’eleganza non nasce solo da ciò che porti, ma anche da ciò che pensi” e siamo certi che Beatrice con  la sua determinazione sarà sempre più un punto a cui riferirsi nel mondo variegato della comunicazione e delle P.R.

Harry di Prisco