Notorio da anni, adesso è ufficiale.

Il dogma della politica incontrovertibile e inconfutabile è “l’ europeismo”.

Qualunque rappresentante politico o un comune elettore e cittadino che si azzardi a muovere una critica nei confronti del nuovo dogmatismo imperante o a non abbracciare l’ ortodossia fideistica, viene tacciato di eresia e stigmatizzato in aeternum.
La pena che dovranno scontare i reprobi saranno l’esilio e la scomunica che li porterà ad essere considerati reietti della società attuale e futura.
Lo si è visto in queste settimane in cui si è svolta la crisi di Governo e l’ incarico conferito al Professor Draghi.
Qualunque critica all’Europa in quanto Istituzione, ma, soprattutto, ideale, è stata bollata e condannata come uno dei peggiori peccati mortali.
La considerazione e il giudizio nei confronti dei reprobi sono così sprezzanti che potrebbero essere paragonati a quanto è accaduto, in passato, agli eretici.
I rappresentanti e i sostenitori delle ideologie sovraniste e patriottiche perennemente criticate tout court senza alcun dibattito razionale, oggi vengono costretti a prostrarsi in cenere e cilicio per l’espiazione dei propri peccati.
La forza del dogma è assoluta e non ammette devianze.
Chi “folgorato sulla via di Damasco”, chi timoroso dell’ esilio perpetuo dalla politica politicante, fatto sta che nessuna voce critica o semplicemente  “fuori dal coro” ecumenico europeista, si è udita in questi giorni così convulsi e così omologati.
La totale mancanza di un piano pandemico europeo; l’abbandono dell’Italia ad inizio epidemia; il disastroso piano di acquisto vaccinale; i prestiti del magnificente NextgenerationUE elargiti con il contagocce e non ancora arrivati nelle casse dell’erario; i diktat su riforme e tassazioni che incombono come spada di Damocle sulla testa di noi italiani per i prossimi decenni.
Nessun allarme lanciato, nessun critica emessa, solo poco flebili voci di pochi coraggiosi resistenti bollati come i peggiori eretici.
L’Italia rinasce con un fiore, è il motto della campagna vaccinale anticovid, una primavera radiosa ci aspetta, così ci ripetono i sacerdoti del dogma europeo.
Più che una rinascita, parrebbe un cupo medioevo in cui il Rinascimento è alquanto lontano.
Massimo Puricelli
Castellanza(VA)