L’OMS lancia l’allarme.L’influenza di quest’anno “spiazza” i vaccini.
Il ceppo H3N2 (con la variante predominante K, simile a quello pandemico del 1968) muta rapidamente.

I vaccini sono una scoperta scientifica che ha aumentato l’aspettativa di vita e migliorato la qualità.

E’ sufficiente pensare a cosa accadeva nella prima parte del Novecento quando i vaccini erano pochi e per poche malattie.

Oggi, però, con un mondo iper globalizzato e sovrapopolato, sono necessari e urgenti nuovi vaccini sterilizzanti per le malattie infettive respiratorie virali (influenza, covid).

La ricerca è lentissima, non adeguatamente finanziata, non utilizza nuove tecniche che escludono gli inutili e crudeli esperimenti sugli animali, e le autorizzazioni degli enti regolatori sono ancora più lente.

Tuttavia, in Italia e in Europa non vengono utilizzati farmaci antivirali specifici per l’influenza che mitigano e accorciano il periodo di degenza e abbattono la diffusione dei patogeni.

In Giappone con l’utilizzo di oltre 26 milioni di dosi, hanno dimezzato la curva epidemica influenzale in meno di 3 settimane.
Antivirali che sono in commercio da oltre 15 anni.

In Italia non se ne parla.

Oltre a ciò, non vengono applicate semplici misure di purificazione dell’aria negli ambienti chiusi per abbattere la quantità di patogeni aerosolizzati, come dimostrato scientificamente da eminenti studiosi, tra cui il prof. Buonanno.
Così, si continua a lanciare allarmi , ma ci si affida solo a vaccini che non proteggono dall’infezione e che hanno poca efficacia se il virus muta rapidamente.
Inevitabile, pertanto, la crescita dei contagi, le assenze nei luoghi di lavoro, i costi sanitari, ecc., oltre a mettere a repentaglio la vita di milioni di persone fragili.

E’ evidente che nel secolo scorso la volontà di combattere e sconfiggere le malattie virali era reale e strenua; oggi non è più così, pur possedendo capacità, conoscenze, e risorse per farlo.

Massimo Puricelli