“E’ bionda, è turbo, estate…” a volte tutti vorremmo sentirci così, come una bulla di Bollate, che sembra parecchio pericolosa e sempre al centro dell’attenzione. Soprattutto in pieno inverno, nella nebbia della Pianura Padana e nel bel mezzo di una pandemia, sognare qualcosa di diverso e peccaminoso dal solito e triste lockdown a cui ci siamo un po’ tutti abituati, sembra addirittura salutare. A farlo, e a muoversi pure a tempo, ci aiuta decisamente Komatsu San con il suo nuovo singolo “La Bulla di Bollate”. Il brano esce il 6 gennaio 2021.

Questa volta, dopo tanti singoli in inglese, punti sull’italiano e su un testo graffiante che mette insieme provocazione e ironia… chi è questa scatenata bulla di bollate? C’entra il carcere di Bollate?

La Bulla di Bollate è un pezzo che ho scritto basandomi su un fatto di cronaca realmente accaduto diversi anni fa riguardante una rissa fra due ragazze delle superiori. All’epoca successe un disastro a livello mediatico, e l’opinione pubblica si scagliò contro la cosiddetta bulla che in seguito si scoprì non esserlo in quanto fu una rissa bilaterale. Lungi da me celebrare le risse, il pezzo è invece atto a distruggere ogni falso perbenismo che permea casi del genere.

Che differenza c’è dal punto di vista musicale rispetto ai tuoi più recenti singoli?

Anzitutto è in italiano, poi è sicuramente più pop e più house delle mie produzioni solite che per quanto spazino a livello di genere hanno sempre qualche rimando trance.

C’è nella canzone un riferimento preciso alla periferia milanese, che spesso è proprio complicata, oppure è solo ironia e un gran bel modo per fare rima con -ate?

Direi la seconda!

Il ritmo di questo brano sembra perfetto per un club italiano o internazionale, meglio se in un after party colorato. Ma come sempre nei tuoi brani prendi gli elementi di un genere vicino al pop e li rimescoli in modo originale…

Che è un po’ il mio marchio di fabbrica! Non mi piace creare della musica “da playlist”, pezzi che puoi mettere in mezzo ad altri senza che nessuno se ne accorga. La domanda che mi pongo sempre è: perchè qualcuno dovrebbe voler ascoltare questo pezzo e non uno dello stesso genere ma di qualcun altro?

Il pezzo spinge forte anche dal punto di vista della potenza sonora… come lo hai prodotto?

L’ho prodotto in un pomeriggio poco prima della seconda quarantena in preda a un attacco creativo. Avevo già in mente il pezzo da settimane. Mi è bastato mettermi al pc per poche ore per condensare tutta l’ispirazione.

Come stai vivendo questo lungo, infinito periodo di restrizioni?

Cerco sempre di fare del mio meglio per non stare male emotivamente e di tenermi occupato in qualche modo, perlopiù leggendo libri e aggiornandomi costantemente a livello musicale.

C’è una luce alla fine di questo infinito tunnel che per chi fa musica o è ancora più buio?

Sicuramente c’è, ma non è vicina. Mi distrugge non poter più fare dj set e musica dal vivo ma mi sono messo l’anima in pace sul fatto che prima della prossima estate probabilmente nulla sarà fattibile sotto quel punto di vista. Aspetto comunque con molta ansia quel momento!

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