Da cattolico praticante, dovrei ascoltare le parole del Papa in religiosa sottomissione, ma ciò che ha pronunciato ieri Francesco I riguardo gli incresciosi fatti accaduti a Parigi, ha creato nella mia mente raziocinante una domanda di cui non riesco a dare una risposta assoluta.
Il pontefice ha precisato la necessità di non “giocattolizzare” la religione degli altri. “Ognuno ha non solo la libertà o il diritto ma anche l’obbligo di dire quello che pensa se ritiene che aiuti il bene comune. Giusto avere questa libertà, ma senza offendere, perché è vero che non si può reagire violentemente. Ma se il dottor Gasbarri (uno degli accompagnatori del Papa presenti all’incontro coi giornalisti, ndr), mio amico caro, dice una parolaccia contro la mia mamma, si aspetti un pugno. Perché non si può provocare, insultare, ridicolizzare, la fede degli altri”.
Molto modestamente e prostrandomi davanti a Sua Santità, mi chiedo e chiederei di spiegare a un suo fedele la frase pronunciata da Gesù riportata dal Vangelo (Matteo 5,38-40, 43-45):”Sapete che nella Bibbia è stato detto: Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico: non vendicatevi contro chi vi fa del male. Se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu presentagli anche l’altra. Se uno vuol farti un processo per prenderti la camicia, tu lasciagli anche il mantello. Sapete che è stato detto: Ama i tuoi amici e odia i tuoi nemici. Ma io vi dico: Amate anche i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano. Facendo così diventerete veri figli di Dio, vostro Padre, che è in cielo”.
Chiederei di spiegarmi se questo supremo insegnamento è valido solo per noi cristiani o per tutta l’umanità e se la ridicolizzazione delle religioni sia valida per tutte le confessioni Islam compreso.
Perchè nella mia ignoranza e nella mia caducità e mortalità umana, nella mia esistenza fallace e peccatrice bisognosa di salvezza e di perdono, non riesco a scordare e a capire il motivo per cui nel gennaio del 2005 centinaia di fedeli musulmani dopo aver manifestato per le vie di Milano contro i bombardamenti a Gaza da parte di Israele e bruciato le bandiere dello stato ebraico si fermarono a pregare in piazza del Duomo davanti il sagrato della cattedrale, con una sequela di dichiarazioni da parte di eminenti porporati della chiesa cattolica milanese che minimizzavano l’accaduto non ritenendolo offensivo ma solo un gesto poco “sensibile” e comunque che piazza del Duomo è una piazza civile e non religiosa , così disse l’arciprete Luigi Manganini, che sottolineò il fatto che se fossero saliti sul sagrato sarebbe stato diverso.
Ecco appunto questione di metri, forse centimetri, e poi “ «L’essenziale è lo spirito con cui si prega. E la preghiera esclude l’odio», sostenne Il cardinale Renato Martino, presidente del pontificio Consiglio della giustizia e della pace e del Consiglio per i migranti. Religione, pace, fede, salvezza degli uomini, ecco, sicuramente il santo Padre con quelle parole ha voluto “salvare” la vita di migliaia di uomini, di fedeli, di cristiani, magari oggetto di attentati terroristici che tanti criminali che si dicono ispirati da Allah vorrebbero compiere in piazza San Pietro durante una funzione religiosa domenicale come l’Angelus.
Il Papa ha voluto salvare la vita dei suoi fedeli.
Fedeli molto spesso uccisi o torturati proprio per la loro professione di fede in vari paesi del mondo lontani da noi, dalla nostra civiltà, dalle nostre leggi, dalla nostra libertà e tolleranza.
Una frase in cui al di sopra di tutto c’è il perdono senza se e senza ma, molto sommessamente sottolineo che dovrebbe valere per tutti anche quando noi poveri mortali cerchiamo di difendere la nostra vita.
Una frase, figlia dell’ecumenismo che va al di là della riunione di tutti i cristiani , ma che vorrebbe fosse applicato a tutte le confessioni religiose. Ecumenismo che , tuttavia, non vedo come un ideale perseguito da parte di molti credenti (credenti è ovviamente un eufemismo) di altre confessioni religiose.
Massimo Puricelli
Legnano(MI)