Da qualche giorno, sui media, impazza il video della maestra delle elementari che insulta i poliziotti (augurandogli di passare a miglior vita…) durante il tentato assalto da parte dei centri sociali ai rappresentati di Casapound la scorsa settimana in quel di Torino.
La fiera rappresentante dell’ antifascismo militante, ricopre l’importantissimo ruolo sociale di educare i nostri bambini, di farli crescere come onesti cittadini.
Una volta scoperta, dai media, la sua professione, la maestra antifascista si è dichiarata non pentita di quanto ha proferito, ma ha tenuto a precisare che in classe non fa proselitismo politico.
Difficile crederle, seppur le si possa concedere questa sua dichiarazione.
Difficile credere che non professi le sue ideologie alle candide menti dei suoi alunni, perchè nella mia esperienza scolastica, dalle elementari all’università, ho avuto la sventura di incontrare molti insegnanti che, deliberatamente, professavano le loro idee politiche cercando di “convincere” noi alunni della giustezza delle loro ideologie (si badi bene delle ideologie, non degli ideali).
Ricordo una mia insegnante delle scuole elementari negli anni difficili del terrorismo, anni 70 , anni di piombo, che orgogliosamente e quotidianamente propagandava la sua “fede comunista” con tanto di spregio per tutto quanto fosse attinente la religione (le veniva l’orticaria allorché incontrava il parroco), decantava il suo agnosticismo (in realtà era un’ atea convinta), considerava gli odiati Yankees l’origine di tutti i mali del Pianeta, dispensava lodi sperticate per il “paradiso terrestre” rappresentato dall’ Unione sovietica e dalla DDR di cui ammirava le atlete vincitrici di innumerevoli medaglie olimpiche senza accorgersi delle loro fattezze mascoline prodotte dal doping di stato.
Professava la non violenza, partecipava a qualunque corteo delle femministe, dei pacifisti, dei sindacati, ma poi non disdegnava di fare a pezzi quaderni e notes se si compievano errori nei compiti in classe o negli esercizi a casa, incutendo un senso di angoscia e di turbamento che, ancora oggi, si ripresentano nei miei incubi notturni.
Una propaganda oltranzista a bambini di 7/8/9/10 anni come fossero compagni da educare.
E se nei suoi alunni, c’era qualcuno che non si “piegava” alla sua ideologia, veniva tacciato come piccolo borghese, insensibile, come uno sporco reazionario.
Ovviamente, coloro che provenivano da famiglie di “compagni” erano i più meritevoli, gli esempi da seguire per tutta la classe.
I suoi metodi erano infallibili, tanto che l’insegnamento che impartiva non prevedeva l’utilizzo dei libri di testo, ma era basato sui suoi metodi autodidattici, e su una gestione in stile soviet.
Niente e nessuno avrebbe scalfito la sua ideologia.
Non è stato così, però.

La “kompagna maestra” (rigorosamente compagna con la “k”) è radicalmente cambiata da qualche anno.
E sì, perchè, probabilmente folgorata sulla via di Damasco, partecipa a qualunque funzione religiosa, è diventata più “perpetua” della perpetua del parroco e sembra più devota di una suora di clausura.
Chissà, che la maestra di Torino, che orgogliosamente insulta le forze dell’ordine, troverà il tempo di leggersi Pasolini e capirà che quelle “mezze cartucce di merda” sono i figli dei proletari che lei crede di rappresentare, e comprenderà quali sono i valori della democrazia, della civile convivenza, della legge, dello Stato.
Verrà folgorata anche lei, “sulla via da Damasco” come la mia maestra ?
Le vie del Signore sono infinite…
Massimo Puricelli
Castellanza(VA)