L’alimentazione degli italiani, gli alimenti salutistici e la Soia Edamame
Sintesi dell’indagine demoscopica svolta da AstraRicerche per conto di Orogel

Le abitudini alimentari
Questa ricerca è stata realizzata nel mese di settembre 2014 tramite 1.007 interviste on line, somministrate col metodo CAWI (Computer Aided Web Interviewing) a un campione rappresentativo della popolazione italiana tra i 18 e i 65 anni.

Il primo dato evidente è la grande passione degli Italiani per la varietà e per il provare nuove esperienze:

  Mi piace provare cose nuove – 84,5% (40,0% molto e 44,5% abbastanza)
Sono curioso, interessato a fare nuove esperienze – 83,4% (38,5% molto e 44,9% abbastanza)

Si nota anche una certa attenzione per la salute, il “benessere” in senso generale (dormono quanto basta – 67,7%; hanno interessi diversi – 79,1%; viaggiano – 63,1%; si dedicano a hobbies/passioni 60,8%) ma una scarsa attivazione in senso sportivo (faccio un po’ di attività fisica leggera regolarmente – 51,3%; pratico sport regolarmente – 40,4%) e una presenza – seppur minoritaria – di alcuni classici vizi come fumo (29,7%), alcool moderato (50,8% birra e altri alcolici leggeri; 50,3% vino) e alcool intenso (22,9% superalcolici).

In maniera assolutamente coerente troviamo l’interesse per il cibo vario (sono tanti i cibi che mi piace mangiare – 62,4%; mangio in modo vario – 60,1%) e ovviamente il classico amore italiano per il mangiare (adoro mangiar bene – 62,1%; mangiare mi rende felice – 45,5%) e per il far da mangiare (mi piace far da mangiare per me, i miei cari, gli amici – 48,4%).

Esiste una sacca di negativi complessivamente molto limitata:

Esiste una sacca di negativi complessivamente molto limitata:

– forzati della dieta (per motivi di linea non mangio molti dei cibi che amo – 12,3% e per motivi di salute non mangio molti dei cibi che amo –10,0%)

–  mangiano solo per necessità (mangio solo quando ho fame – 21,7% e mangio solo per sopravvivere – 4,4%))

Rilevante inoltre il fatto che un italiano su quattro (24,8%) si dichiari sempre più preoccupato di ciò che mangiamo.

L’alimentazione e i prodotti alimentari
Negli ultimi anni è aumentato il consumo di frutta e verdura ma anche di cereali e legumi; è sostanzialmente stabile il consumo di pesce, in lieve diminuzione il latticino e in netta diminuzione la carne. Più che a un abbandono di alcuni alimenti e al conseguente accoglimento di una qualche
ortodossia (cultura vegetariana, vegana, ecc.) ci si trova di fronte a un fenomeno più di massa, e più moderato a livello di intensità, di minor dipendenza dalla carne.
Quando si parla di prodotti alimentari, già al momento dell’acquisto risulta fondamentale nella scelta la materia prima, l’ingrediente (55,8%) che supera, nonostante la fase storica, il prezzo (48,7%) e le promozioni/sconti/offerte speciali (39,8%). Sono i più giovani a prestare maggiore attenzione al prezzo mentre i più anziani danno più rilevanza al prodotto vero e proprio.
Un’interessante novità: per la prima volta troviamo che il driver fondamentale in ambito alimentare non è il gusto (messo al primo posto dal 42,4% degli intervistati) ma la salute (scelta nel 51,9% dei casi).

Ma come sono i cibi prediletti dagli Italiani, quali caratteristiche devono avere?
In primo luogo devono essere saporiti (65,4% – buoni di sapore, odore, consistenza) ma senza eccessi (i cibi elaborati, ricchi o farciti sono amati da una minoranza – 10,9%).
Devono essere anche sani (62,5%).
Nonostante molti italiani siano a dieta (lo abbiamo visto in precedenza per scelta o forzatamente), i prodotti prettamente dietetici sono in fondo alla classifica (7,1%).

I cibi salutistici
Maggior favore per i cibi salutistici, cioè quegli alimenti appositamente pensati per il benessere, che sono ben noti e hanno un’esperienza di consumo (attuale o passata) del 42% (qui è evidente la superiorità femminile e dei 25-45enne – 48%)
Si evidenzia anche una grande varietà di comportamenti per quanto riguarda la frequenza di acquisto a conferma dell’esistenza di “ortodossi del salutismo” (9% acquista questi alimenti tutte le volte che fa la spesa) a fronte di una grandissima parte di italiani che introduce in modo non regolare e non intenso i prodotti salutistici nella propria dieta (25,3% spesso e 32,6% a volte).
Il concetto di prodotto salutistico è essenzialmente associato all’assenza di additivi (47,1%) seguito dalla presenza di principi nutritivi particolari (30,2%) mentre di nuovo l’aspetto puramente dietetico/calorico viene relegato in ultima posizione.

La soia e la soia Edamame
La soia è arcinota agli Italiani (96,8%) ma meno di uno su due consuma prodotti derivati dalla soia (41,6%).
Tra i consumatori la varietà di derivati consumati è molto varia (si va dai germogli, al latte e allo yogurt, dalla salsa di soia al formaggio di soia o tofu) e ampia (in media tra i 3 e i 4 prodotti a testa).
La soia Edamame invece non è ancora così popolare: conosciuta da poco più di un terzo degli italiani (36,9%) è poco consumata (9,8%).
Sicuramente la presentazione del prodotto agli intervistati suscita molto interesse: il 72% la considera un prodotto interessante per molte persone, il 67% la considera interessante per il consumo personale e il 63% dichiara di essere stato invogliato a provare il prodotto.