Il progetto di Edison e Stefano Boeri torna a rendere iconico l’Innovation Design District, in piazza XXV Aprile, con “LightHenge: un raggio italiano nel cielo dell’energia globale”, un’oasi urbana luminosa che rende visibile, scenografica e condivisa l’idea di energia e le sue implicazioni nella cultura e nella società contemporanea.

Un’installazione di suoni e luci, piccolo modello di città del futuro, fa mostra di sé in piazza XXV Aprile ai piedi di Porta Garibaldi. È l’installazione che Edison e Studio Boeri dedicano alla Fall Design Week, la settimana di incontri, talk, mostre e workshop a ingresso gratuito, nel quartiere di Brera e nell’Innovation Design District, il laboratorio a cielo aperto in cui si lavora e racconta la costruzione di un futuro sostenibile attraverso il concetto di smart city.

L’energia di Edison, che si esprime attraverso la luce, accompagna i visitatori della manifestazione attraverso un’istallazione di energia luminosa curata da Stefano Boeri Architetti e realizzata in esclusiva per Edison in occasione della Design Week 2018. Oggi torna per tutto il mese di ottobre ad offrire alle persone un momento di sosta per ricaricarsi dalla frenesia dei flussi metropolitani. Un’oasi dove sedersi e staccare la spina dal contesto. Ma LighHenge è anche e soprattutto gioco di interazione con i suoi visitatori: l’installazione, infatti, «reagisce» al passaggio delle persone emettendo suoni e luci di diversa intensità.

“LightHenge è un’installazione di luce e suoni che rende scenografica e condivisa l’idea di energia urbana. -dichiara l’architetto Stefano Boeri – Di notte la piattaforma LightHenge diventa un accogliente satellite, che proietta nel cielo i suoi raggi di luce”.

Il progetto LightHenge è formato da una coppia di elementi concettualmente antagonisti: una base solida e una proiezione luminosa immateriale, a cui si aggiunge durante il giorno un confortevole sottofondo sonoro. La porzione solida dell’intervento è formata da una piattaforma circolare alta 60 cm e con un diametro di otto metri. Da questa base si innalza una piccola e fitta foresta di coni (alti da 40 cm a 350 cm), tra i quali fermarsi, e sedersi. Sia la piattaforma, sia i coni sono rifiniti cromaticamente attraverso un intenso color blu cobalto, che conferisce all’insieme un effetto monomaterico e primordiale, di forte matericità.

La riflessione rispetto alle implicazioni urbane dell’installazione ribadisce il senso della visione sperimentale e innovativa perseguita da Stefano Boeri Architetti e da Edison. Prima che come forma d’arte, infatti, il progetto si propone come metafora urbana e culturale in miniatura, piccola anticipazione astratta di città e di civiltà del futuro capace di dar corpo, immagine e linguaggi a quel complesso principio universale che prende il nome di Energia.