I biglietti da visita per l’imminente avvio di Expo sono le infrastrutture presenti sul territorio.
E come primo impatto che i numerosi turisti avranno con la realtà italiana e lombarda saranno logicamente stazioni ferroviarie e soprattutto gli aeroporti.
Scalo principale sarà Malpensa ubicato nella brughiera del parco del Ticino in un contesto agreste che offre ai viaggiatori un panorama splendido della catena alpina soprattutto nelle giornate limpide quando l’aria viene ripulita dai venti di Fohn dall’umidità e dallo smog .
Questo scenario, ahinoi, rischia di non essere sufficiente per creare un ricordo piacevole dell’ Italia e della Lombardia, perchè non appena si entra nell’ “Hub” milanese edificato negli anni novanta e inaugurato 16 anni fa nel novembre 1998, affiorano una serie di difetti, brutture, e carenze non di poco conto.
Terminal 1 moderna struttura, con ponti e viadotti che richiamano gli stili architettonici dei maggiori aeroscali mondiali, con l’ingresso viabilistico contrassegnato da cartelli indicatori e da un orologio digitale che avvertono gli automobilisti della possibilità di rimanere all’interno dell’area antistante gli “arrivi” non più di 10 minuti, trascorsi i quali scatterà l’inevitabile sanzione pecuniaria che è regolata dalla Legge n. 33 del 3 aprile 2012 che prevede per i contravventori un’ammenda da un minimo di 80 euro ad un massimo di 318.
E così vi è la necessità di recarsi velocemente e con un’angoscia terribile a parcheggiare presso le aree adiacenti delimitate dalle solite stanghe rosso-bianche dove sono posizionati gli erogatori automatici di biglietti elettronici che consentono di lasciare l’autovettura parcheggiata per una o più ore.
Ma parcheggiare presso quelle aree è un salasso da emiri arabi perchè il costo ammonta a euro 2,90 per ogni ora di sosta.
Qualcuno potrà sottolineare il fatto che il terminal è recente e che lo spazio lungo la carreggiata è scarso e si creerebbero ingorghi biblici. Vero, però se si accede alla parte più vecchia, ora denominata Terminal 2, la tariffa dei parcheggi contrassegnati dalle strisce blu il costo lievita a 90 centesimi ogni 15 minuti !!! (come sono lontani gli anni in cui si sostava con disco orario, evidentemente siamo in un periodo storico in cui la ricchezza generale è maggiore rispetto ai “bui anni 70/80” !!! ).
Sono prezzi che si omologano al livello dei lussuosi hotel a cinque stelle che si stagliano con le loro linee architettoniche ultra moderne prospicienti le vetrate degli ingressi che immettono all’interno della struttura.
Peccato però che alcuni di questi ingressi automatizzati sono inagibili e in attesa di manutenzione, ma anche quelli funzionanti non danno un’immagine di efficienza e di buon funzionamento con la vernice scrostata in più punti e le guaine ormai consumate dall’uso.
Non solo le porte sono datate e logore , ma anche la pavimentazione è alquanto scadente e bisognosa di una ristrutturazione profonda.
Ai piani superiori le piastrelle di marmo verde scuro sono sconnesse e staccate dal sottofondo di cemento tanto che ad ogni passo sembra di attraversare un percorso di “guerra” mancano solo le barriere da superare e i fossati da saltare e poi saremo pronti per l’esercitazione al poligono.
Si dirà, va bene qualche (!?) lavoro di manutenzione potrebbe bastare , ma almeno le informazioni ai turisti-viaggiatori saranno impeccabili.
Già, quello che conta è la sostanza non l’apparenza, l’importante è che le delucidazioni che vengono fornite siano precise, immediate, puntuali.
Ebbene se chiedete ad uno dei box informativi di indicarvi quale ascensore utilizzare per recarsi nella zona degli uffici delle compagnie aeree e delle aziende la risposta che riceverete sarà la seguente:” ci sono due ascensori non so quale dei due si fermi anche al terzo piano”.
Ecco, appunto, informazioni precise, dettagliate che vi aiutano a non perdere tempo e a districarvi senza fatica.
E va bene non tutti possono sapere tutto dell’enorme aeroporto e una dimenticanza può capitare.
Ma evidentemente la struttura è talmente ampia e così vasta che i vari dipendenti incrociati nel nostro peregrinare alla ricerca dell’ufficio che stiamo cercando, conoscono solo dove svolgono il loro lavoro tanto da non sapere nemmeno che è ubicato accanto al loro.
Probabilmente gli viene imposto il dovere del silenzio, della riservatezza, del segreto assoluto (forse di Stato o di Fatima, boh), o forse, più semplicemente, l’ambiente lavorativo non deve essere dei migliori, perchè condizionati dal degrado che li circonda, chissà.
Gli uffici sono delle stanzette minuscole con porte sgangherate, con maniglie rotte e consunte dove in alcuni casi non ci sono nemmeno finestre tanto che l’aria è così pesante che occorrerebbe una maschera d’ossigeno.
Mi chiedo come possa essere in queste condizioni un aeroporto che non ha nemmeno 20 anni e come non si sia pensato di effettuare una ristrutturazione profonda in funzione dell’Expo.
Una “ristrutturazione” anche al personale perennemente accigliato e ombroso come se stesse prestando servizio in un carcere di massima sicurezza e non presso “il portone d’ingresso” dell’ Italia, e di Milano.
Non voglio immaginare cosa penseranno i visitatori provenienti da ogni angolo del Pianeta tra meno di due mesi se la situazione non muterà  almeno in parte.
Fortunatamente non appena usciranno dalla struttura di cemento e acciaio e imboccheranno la superstrada o saliranno sul treno potranno sempre ammirare le vette alpine dal Resegone al Monte Rosa che gli donerà un’ immagine della nostra terra che si ricorderanno per tutta la loro vita. 
Massimo Puricelli
Legnano(MI)