Complice il clima di questi giorni, i consigli dei medici estetici per una buon abbronzatura “fuori stagione”

Carote, paprika, peperoncino, zucca ed integratori per una tintarella doc al mare d’inverno. La ricetta arriva dai medici estetici con pochi, semplici consigli per chi non ha ancora archiviato spiagge e costumi.

Complice anche il tepore “fuori stagione” di quest’inizio autunno, gli amanti dell’abbronzatura hanno l’occasione di dorare la pelle esponendosi per più tempo ad un sole meno intenso ma altrettanto efficace, anche grazie all’assunzione di alcuni alimenti con alto tasso di betacarotene, in primis carote, paprika e peperoncini.

Generalmente chi va al mare fuori stagione – afferma la dott.ssa Maria Grazia Caputo, titolare di un noto studio di Roma, con una lunga esperienza in un grande ospedale della capitale – non dispone di molti giorni e di molto tempo. Un espediente per accelerare ed intensificare l’abbronzatura può, quindi, essere costituito dall’assunzione di alcuni alimenti e spezie ricchi di betacarotene, da affiancare ad integratori naturali che stimolano la sintesi di melanina e che contengono, allo stesso tempo, sostanze antiossidanti e vitamine che possono costituire anche una protezione per la pelle dall’aggressione dei raggi solari. Fondamentale quindi – conclude il medico estetico – assumere  integratori, ma ancora più importante è proteggere sempre la pelle con creme solari perché, come sappiamo, il sole macchia e invecchia anche d’inverno”.

I rischi e gli accorgimenti da seguire per chi sceglie il “mare d’inverno” rappresentano solo il primo degli argomenti trattati nel corso della settima puntata di “Estetica|Mente – Riti e falsi miti della medicina estetica” realizzato e condotto dalla stessa dott.ssa Caputo, prodotto dalla Klaus Davi, prosegue rispondendo ai dubbi e alle curiosità della gente sulla medicina estetica.

Il tg, online su YouTube , prosegue con un fermo e deciso avvertimento: non utilizzare mai le creme scadute, avvertenza valida soprattutto per chi volesse applicare le creme sul viso, zona particolarmente sensibile e delicata.

“Una volta scadute non vengono più garantite le caratteristiche di sterilità del prodotto, in particolare se questo è stato precedentemente aperto e usato – dichiara la dott.ssa Caputo che continua con un suggerimento “si può fare un uso alternativo di questi prodotti all’interno della casa riutilizzandoli per detergere gli oggetti in pelle, quali ad esempio divani, poltrone, borse di pelle e anche le giacche in pelle in particolare i colli. L’applicazione di creme o latte detergente scaduto su questo materiale, permette di ottenere una detersione più delicata con un effetto nutritivo ed emolliente dell’oggetto in pelle in questione.

Un’altra diffusa convinzione da sfatare riguarda la pulizia del viso: non è vero, infatti, che deve essere effettuata almeno una volta al mese, mentre è sufficiente farla due o tre volte l’anno, ovviamente in centri estetici qualificati.

“Soltanto in pelli così dette problematiche – chiarisce la Caputo – come per esempio le pelli acneiche o comedoniche, cioè ricche di punti neri, può essere consigliabile intensificare la frequenza delle pulizie del viso e arrivare a farne una al mese o una ogni due mesi in relazione sempre però dalle caratteristiche della pelle che abbiamo di fronte.  

La puntata chiude affrontando i problemi che possono nascere con l’uso di profumi e deodoranti ed il rischio di macchiare la pelle. “Soprattutto i profumi con oli essenziali o eccessiva percentuale di alcol possono irritare la pelle e favorirne la pigmentazione, in particolare se ci si espone al sole”.