La miopia Infantile è il difetto visivo più comune e spesso si manifesta in età scolare – in Italia colpisce circa un milione e mezzo tra bambini e adolescenti, in particolare tra gli 8 e i 13 anni. Avrà ripercussioni crescenti sul nostro sistema socio-sanitario, ma si può prevenire e l’estate aiuta.

Dopo un follow-up di sei anni, i risultati dello studio clinico più lungo mai condotto su una lente da vista per la gestione della miopia dimostrano l’ efficacia della tecnologia D.I.M.S. e confermano l’assenza dell’effetto rebound.

Oggi la miopia è sempre più diffusa, tanto da parlare di “epidemia di miopia” e nel 2050 si stima che questo problema riguarderà circa 5 miliardi di persone, metà della popolazione globale. In Italia la miopia colpisce 15 milioni di adulti e circa un milione e mezzo tra bambini e adolescenti.

Se in passato si dava per scontato che la miopia fosse geneticamente determinata, quindi non vi si potesse intervenire, oggi la ricerca scientifica evidenzia la corresponsabilità dei nuovi stili di vita e delle cause ambientali. Tra questi fattori troviamo in primis l’uso intensivo della tecnologia, che, soprattutto nelle nuove generazioni, causa un’attività visiva sempre più “da vicino” e prolungata davanti agli schermi di tv, tablet e smartphone2.

Un altro fattore di rischio è il minor tempo trascorso all’aria aperta con una conseguente riduzione della produzione di dopamina, sostanza che, con l’esposizione alla luce solare, è capace di rallentare la progressione miopica.

I PROGRESSI DELLA RICERCA

Buone notizie per tutti i giovani miopi: uno studio clinico giunto al sesto anno di follow-up, primo nel suo genere, conferma l’efficacia delle lenti con tecnologia D.I.M.S. nella correzione della miopia e nella riduzione della progressione della stessa nei ragazzi tra gli 8 e i 13 anni.

L’importante traguardo in ambito scientifico è stato raggiunto grazie alla collaborazione tra i ricercatori dell’Hong Kong Polytechnic University e Hoya, azienda di primo piano nel settore delle lenti oftalmiche correttive. 

“I risultati di questo follow-up sono incoraggianti. Avere un’arma in più per combattere la miopia ed evitare che raggiunga valori elevati può scongiurare l’insorgenza di patologie serie a cui spesso è associata e attenuare le ripercussioni sempre più importanti che la miopia ha sul sistema socio-sanitario”, afferma il Professor Paolo Nucci, Ordinario di Oftalmologia all’Università Statale di Milano.