Il Lago d’Iseo, romantico specchio d’acqua tra le province di Bergamo e Brescia, era già salito pochi anni fa agli onori della cronaca artistica per la famosa installazione delle Floating Piers di Christo, ed ora torna alla ribalta con l’inaugurazione a Pisogne del Mirad’Or, una nuova installazione che aprirà al pubblico ospitando una mostra di opere di Daniel Buren.

Per Mirad’Or l’arte, l’architettura, la cultura è pubblica, per tutti, fruibile di giorno e di notte, dal lungolago di Pisogne così come dalle sponde opposte, dall’esterno, dall’interno, dall’acqua, grazie alla sua posizione e alla sua conformazione. Questo promette il piccolo padiglione, la palafitta immersa nel lago commissionata dal Comune di Pisogne, nata da un’idea di Gigi Barcella, progettata da Mauro Piantelli, la cui direzione artistica è affidata a Massimo Minini: essere un luogo in cui accogliere e condividere il contemporaneo in una terra di storia e tradizione, uno spazio in continuo dialogo con il paesaggio in cui è immerso e che inquadra.

Le opere di Daniel Buren

Si parte con quattro opere luminose di Daniel Buren, protagonista dell’arte contemporanea, allestite da sabato 24 aprile al 30 settembre 2021.
Mirad’Or porta il contemporaneo in una terra di storia, di tradizione e di cultura del paesaggio, è un contenitore di possibili incontri, tra terra e acqua. Anche i luoghi possono avere desideri, Mirad’Or ne ha e molti. Desidera raccontare, meravigliare, incontrare chi ama l’arte e chi qui la potrà scoprire e conoscere vedendola da vicino.
Tra gli artisti d’oggi più noti, Daniel Buren (Boulogne Billancourt, 1938) è protagonista dell’arte concettuale che analizza il rapporto tra l’opera, il suo ambiente e il contesto sociale. Chiamato per primo a interpretare Mirad’Or all’interno del programma ideato da Massimo Minini, l’artista ha accettato l’invito, portando due grandi dittici. I quattro grandi corpi luminosi sono visibili di giorno e di notte, fruibili dall’esterno e, per una migliore percezione, preferibilmente da lontano, anche a grandi distanze, come la riva opposta del lago.
La provincia bresciana in anni recenti ha ospitato importanti interventi di artisti contemporanei: dopo Mimmo Paladino (con il percorso Ouverture a Brescia nel 2016), Anish Kapoor (con il riallestimento della Pinacoteca Tosio Martinengo), Francesco Vezzoli (tra poco in Pinacoteca), a distanza di 5 anni dall’installazione fluttuante di Christo (The Floating Piers), ecco che Daniel Buren, primo ospite del Mirad’Or, si inserisce in un percorso di continuità, dove l’opera di grande dimensione interviene a modificare l’ambiente nel quale interviene.

Ugo Dell’Arciprete