Non era mai accaduto prima per un concorso nazionale di bellezza maschile. Ma la Are Communication International ha sempre fatto dell’innovazione un punto di forza nelle proprie iniziative. Il nuovo “patron” di Mister Universe TMM è una donna!
Era il 2014 infatti, quando il CEO di Are Communication Devis Paganelli, decise di introdurre le prove di talento in un concorso internazionale di bellezza (in Miss Principessa d’Europa), rendendo inoltre questo contest il concorso di bellezza e talento più trasparente (fonte TgCom – Mediaset).
Fece notizia poi l’idea nel 2013, di promuovere con 50 miss provenienti da tutta la nazione durante la finalissima di Miss Reginetta d’Italia, lo slogan “Ballo ma non mi sballo”, con bellissime giovani aspiranti modelle, che lanciavano messaggi contro l’abuso di alcolici.
Oggi il Patron di Miss Principessa d’Europa, titolare del brand Mister Universe TMM, che si propone di scovare il più bello d’Italia, con età dai 16 ai 30 anni, lancia un nuovo messaggio, scegliendo di ingaggiare una figura femminile quale “Patron” del concorso di bellezza maschile : la fashion blogger influencer Alina

Drozdovschi, già componente della Direzione Nazionale Casting del noto canale televisivo moda, FashionTV Italia.
La fotomodella ventiduenne, ha appena ottenuto questo incarico, e si cimenterà nel presiedere la giuria durante le tappe più rappresentative in tutta Italia, per contribuire, insieme alle giurie locali e nazionali, ad eleggere la bellezza maschile più interessante. Iscrizioni gratuite su www.misteruniversale.com
Devis Paganelli, titolare del brand in Italia : “Spesso mi accade di vedere ragazze imbarazzate nel vedersi giudicate da altre donne, componenti di giuria in svariate tappe, durante le selezioni dei concorsi di bellezza nei quali sono Patron Nazionale o presidente di giuria. La presenza maschile nelle giurie dei concorsi di bellezza femminili, mi rendo conto, rassicura in qualche modo le candidate, in quanto inconsciamente le ragazze pensano, a torto o a ragione, al fatto che gli uomini fanno scelte più obiettive rispetto alle donne che tendono a volte, a guardare secondo le candidate se il tacco della ragazza che sfila è troppo alto o se il costume da bagno indossato dalle miss è del colore giusto. Ho pensato quindi che lo stesso potesse valere anche per il concorso maschile, dove i ragazzi in gara, vorrei potessero sentirsi tranquilli e perché no, anche appagati, dal farsi giudicare da giurie sicuramente composte da uomini e donne, ma prevalentemente orientate da giudizi femminili. Ecco l’idea di mettere a capo del concorso, una figura simbolica femminile, che desse un volto nuovo alla classica e forse ormai scontata idea comune del concorso di bellezza maschile. E poi lo ammetto, mi piace sorprendere”.