La proposta avanzata in questi giorni dall’On.Costa (Noi con l’Italia), sottosegretario alla salute del governo Draghi, di eliminare l’obbligo di isolamento per i positivi asintomatici affetti da covid, ha generato un dibattito tra sanitari e alcuni esponenti politici su quale sia il livello di “convivenza” con il Sars CoV2.
Dopo 2 anni e mezzo in cui il Pianeta è afflitto da questo patogeno sempre più contagioso (incredibile l’evoluzione del virus che ha raggiunto l’indice di contagiosità del morbillo in soli 27 mesi), la popolazione mondiale si è diametralmente separata in chi considera terminata la pandemia, in chi, invece, rimane prudente visto l’andamento ondivago della diffusione.

Secondo il sottosegretario Costa, si deve arrivare a trattare e considerare il Covid come una “banale influenza”.

“Del resto, così ha dichiarato, se uno prende una banale influenza o ha dei leggeri sintomi non sempre sta in casa. Dobbiamo arrivarci gradualmente, ma convivere con il virus e la pandemia di Covid significa convivere con i positivi. Tra l’altro ricordo che in Italia ogni giorno circa 2,3 milioni di cittadini sono in isolamento, ma io credo che almeno altrettanti circolino inconsapevolmente senza sapere di essere positivi. Credo che dobbiamo soffermarci sui sintomatici e su questi occorre prudenza e magari (!) anche isolamento”.
“Magari anche isolamento”; ipse dixit!
La pandemia non solo ha sconvolto le vite di milioni di persone, devastato la socialità, l’economia mondiale, distrutto la globalizzazione (un aspetto positivo di questo maledetto virus), precarizzato il futuro del Pianeta, il futuro delle nuove generazioni, creato tensioni socio-politiche, ma anche stravolto le ideologie politiche, ha mischiato e capovolto i dettami di “destra e sinistra”.
In questo contesto è sempre attuale e perfettamente rispondente la canzone di G.Gaber “Destra-Sinistra”.
Il famoso pezzo canoro del grandissimo “Mister G”, si chiedeva cosa fosse di sinistra e cosa fosse di destra, un dilemma non di facile risoluzione, perchè la colpa non è della storia, la colpa sta in noi…
Del resto, oggi, suddividere totalmente e perfettamente questi due antipodi non è semplice; in una politica dove tutto è mischiato alla ricerca dei voti, dell’ultimo voto, anche in tempi di pandemia, in tempi dove solo il 49% dell’elettorato si presenta alla urne per esprimere il suo voto, tutto è “lecito”, anche abiurare la propria tradizione ideologica.
Come in una battuta di uno dei protagonisti del film “Ferie d’agosto” di P. Virzì, “voi di sinistra avete lasciato alla destra certe tematiche libertarie…” (oggi è valido anche il contrario…), ecco  che un esponente della cosiddetta parte conservatrice sostiene l’ideologia libertaria in tema sanitario.
Una scelta che “abbandona” i cittadini fragili al proprio destino; sì, insomma, ognuno per sé e Dio per tutti (o destino per tutti per agnostici e atei).
E i valori legati alla tradizione, alla identità nazionale, alla Patria (la patria, la terra dei padri, ricordo) ?

Tematiche ormai superate, uccise dal Sars Cov2.

E’ cosa certa che vi sia l’impossibilità di identificare gli ideali storici della Destra e della Sinistra.
Nel periodo prepandemico sovranismo, identità, populismo, patriottismo, difesa dei Cittadini, erano i “fari” di una certa destra e della componente della nouvelle vague di sinistra, rappresentata dal M5S.
Oggi dopo 29 mesi di pandemia, ormai derubricata per decreto legge, ecco che la potente deità economica finanziaria rispunta egemonicamente a soggiogare ogni altro valore, ideale umano.
Peggio, vengono tutti immolati sull’altare del più bieco ordoliberismo, proprio quella dottrina economica che ci ha condotto nell’inferno della pandemia, della crisi economica, delle disuguaglianze sociali e nella distruzione di ogni ideale.
E allora è assolutamente normale, in questo contesto storico -politico di confusione destra sinistra che esponenti di spicco di formazioni politiche di “centrodestra” e ispirati da valori “cattolici” come, si legge nel loro sito ufficiale, “Noi” con la famiglia e la tutela della vita, “Noi” che vogliamo riportare la persona al centro dell’azione politica per sostenere l’uguaglianza sociale, “Noi” con la salute per il potenziamento della medicina territoriale del miglioramento dell’accesso alle cure, ecc., facciano dichiarazioni di “totale” assoluta, banale convivenza con un virus che ha causato milioni di morti e che i “positivi” siano lasciati liberi di circolare e, di infettare.

Covid=influenza e pertanto visto che con l’influenza si faceva così, anche con il covid si deve fare così.

Peccato che sussista un differenza sostanziale perchè  l’influenza, la “banale influenza”, non ha il tasso di letalità del Covid e non ha un R0 pari a 18 (e un viceministro della Salute dovrebbe saperlo), non crea mutazioni in poche settimane rendendo sempre meno efficaci i vaccini e le poche terapie esistenti, e senza sapere quale sarà il prossimo imminente sviluppo del patogeno.
Questo è quanto accadrebbe con la proposta dell’On.Costa.
Un po’ di logica e raziocinio.
Se un positivo soffre di laringite o ha una temperatura di 38°e non lo comunica espressamente, per mancanza di senso civico o per “sbadataggine”, come è possibile per le autorità sanitarie capire se un cittadino è sintomatico, se è altamente infettivo, se possiede una carica virale elevata, quale variante lo ha infettato e se possiede la sensibilità civile di non frequentare luoghi come ospedali, rsa, ecc.
Troppa prudenza, troppo rigore, troppo allarmismo ?
Un elemento che ci ha insegnato la pandemia è stato quello che ogni virus e ogni patogeno pandemico si dovrebbe “anticipare” dopo il primo sconquasso, e adottare ogni azione e provvedimento idoneo per limitarne al massimo la diffusione senza dover rinchiudere in casa l’intera popolazione con i conseguenti danni che abbiamo veduto e subito nel 2020.
Mascherine, sanificazione degli ambienti chiusi tramite VMC (ventilazione meccanica controllata), purificatori, igienizzazione degli ambienti, “armi” in nostro possesso per limitare la diffusione del patogeno che si propaga con aerosol della respirazione umana, come ormai acclarato dalla comunità scientifica mondiale.
Investimenti economici per la ricerca di nuovi vaccini e farmaci ad ampio spettro, e accelerazione delle autorizzazioni delle agenzie regolatorie per fronteggiare la recrudescenza del Covid e altre future pandemie.
Ecco, queste sono solo alcune delle soluzioni, che la scienza ci ripete da mesi, non per “convivere” con il virus, ma per renderlo innocuo e pochissimo letale.
E sì, perchè la convivenza è un rapporto di altro genere.
Il vocabolario Garzanti della lingua italiana, così definisce la convivenza:
“vivere insieme in un medesimo luogo, coabitare, coesistenza”.
Vivere insieme, coesistenza è un rapporto in cui si cerca un punto di equilibrio, di “armonia”, dove viene limitata la diatriba, lo scontro,  l’ acredine, e si è inclini ad un equilibrio tra due o più esseri viventi e senzienti per il bene di ciascuno e di tutti.
E’ necessario, quindi, parlare di sottomissione del virus Sars CoV 2, come la storia della medicina ci insegna con tutti patogeni che il genio umano ha reso inoffensivi.
Così, solo per citarne alcuni che mietevano milioni di morti nei secoli scorsi.
Peste, vaiolo, poliomielite, tifo, malaria, morbillo, tubercolosi, meningite, difterite, influenza.
Seguiamo l’esempio virtuoso di Fleming, Yersin, Jenner, Sabin, ecc. sviluppiamo vaccini e farmaci, applichiamo le nuove tecnologie igieniche sanitarie per rendere inoffensivo il covid e riavere la nostra normalità.
Massimo Puricelli Castellanza(VA)