La Sima (la Società italiana di medicina ambientale) e il Consumerismo no profit hanno indetto una petizione on line per chiedere l’abolizione dell’ora solare (l’ora stabilita dai fusi orari) e mantenere l’ora legale tutto l’anno. 

La proposta ha raccolto 352 mila firme di cittadini.

Lo scorso 17 novembre, durante una conferenza stampa alla Camera dei Deputati le associazioni promotrici hanno enunciato ai giornalisti convocati la loro proposta di legge, sostenendo e elencando quali benefici porterebbe tale scelta.
Secondo i proponenti di questa proposta di legge presentata alla Commissione attività produttive, genererebbe un risparmio energetico di oltre 200 milioni di euro annui (sono 100 i milioni risparmiati nei sette mesi di ora legale) e, inoltre, vi sarebbe un beneficio psicofisico generale.
In sostanza non si sposterebbero più le lancette dell’orologio in avanti all’ultima domenica di marzo per poi riportarle indietro nell’ultima domenica di ottobre.
Lo spostamento dell’ora nei mesi estivi è iniziato nel lontano 1916 in maniera non continuativa.
Solo nel secondo dopoguerra, nel 1966, lo spostamento delle lancette fu definitivo, seppur limitato dall’ultima domenica di maggio, all’ultima domenica di settembre (4 mesi).
Nel 1981 il periodo fu allungato di due mesi (da fine marzo a fine settembre).
Nel 1996 fu deciso di far durare l’ora legale fino a fine ottobre, 7 mesi in totale, come ai giorni nostri.
Nel 2018 l’Unione Europea ha indetto una consultazione popolare per chiedere ai cittadini se fossero favorevoli all’adozione definitiva annua dell’ora legale per tutto il Continente.
L’84% dei partecipanti si dichiarò favorevole, ma, l’anno successivo, la Commissione lasciò ai vari Stati membri la libertà di scelta.
Le varie Nazioni non sono tutte concordi riguardo all’abolizione dell’ora solare, per evidenti ragioni geografiche.
I Paesi nordici non ne trarrebbero beneficio in estate, visto che il sole tramonta a mezzanotte e le ore di buio sono pochissime con immaginabili disturbi del sonno. In inverno lo spostamento dell’ora genera mattinate buie fin quasi a mezzogiorno, e il tramonto del sole sarebbe solo posticipato di pochi minuti.
Paesi come la Spagna vorrebbero, viceversa, adottare sempre l’ora solare per la sua posizione geografica occidentale, nonostante il suo fuso orario è quello della quasi totalità degli stati europei (+1 rispetto al Meridiano di Greenwich) sebbene geograficamente dovrebbe far parte del meridiano inglese.
Una scelta effettuata dal Paese iberico durante la dittatura franchista , nel 1942, per omologarsi con il regime nazista già suo alleato nella guerra civile degli anni 30.
Risparmio energetico, benessere psicofisico, meno inquinamento, così per i sostenitori dell’ora legale.
Non sarebbe del tutto vero, visto che per diversi studiosi e scienziati, il risparmio non è maggiore dello 0,5 % per il fatto che, da anni, l’illuminazione è fornita da lampade a led a basso consumo
Non solo.
Con l’ora legale aumenta (e aumenterebbe maggiormente se adottata per 365 giorni) il consumo di energia per la climatizzazione oltre a indurre problemi di salute per lo sfasamento dei ritmi biologici naturali.
Si andrebbero a creare grossi problemi di sicurezza e incolumità negli spostamenti mattutini nei mesi invernali che avverrebbero in totale assenza di luce solare (il sole sorgerebbe dopo le 9 del mattino e nelle giornate nuvolose il buio rimarrebbe fino alle ore 10), e in situazioni climatiche di pericolo come il ghiaccio sulle strade poco visibile con le tenebre notturne.
Un dibattito annoso e che non troverà mai una unanimità di consensi e che andrebbe a provocare una disparità di orari nei 27 Paesi dell’Unione Europea con le conseguenze, i problemi e i danni immaginabili in fatto di trasporti, comunicazioni, sicurezza.
Come risolvere la questione?
Può venire in soccorso il leggendario film, 
“Il buio oltre la siepe” (trasposizione cinematografica dell’omonimo best seller di Harper Lee),1962, premiato con 3 premi Oscar e innumerevoli altri riconoscimenti.
L’avvocato Atticus Finch, alias Gregory Peck, volendo consolare la figlia, Jean Louise “Scout”, scontenta e intristita del suo primo giorno di scuola per la reprimenda della maestra, propone un “compromesso” alla sua piccola esuberante e battagliera secondo genica.
La bambina, edotta alla lettura dal padre fin dall’età prescolare (attività emblema di un profondo legame affettivo tra padre e figlia), viene criticata dall’insegnante per la modalità di lettura insegnata dal padre.
Un rimprovero che andava ad intaccare il legame affettivo con il genitore, inducendo “Scout” a non voler più frequentare la scuola.
Il padre, noto e sapiente avvocato, propone alla piccola un compromesso, chiedendole se sapesse cosa fosse.
“…un compromesso è un accordo tra due persone; è un modo per incontrarsi a mezza strada…Tu continui a frequentare la scuola e noi, come ogni sera, continuiamo a leggere insieme…”.
Ecco, per dipanare l’annosa questione dell’ora legale versus ora solare, è sufficiente addivenire ad un compromesso: i 27 Stati membri dell’Unione Europea potrebbero spostare in avanti le lancette di mezzora.
Si appianerebbero, così,  le divergenze, le diversità, e pareggiare le varie esigenze.
In altre parole, o meglio parafrasando le sagge parole dell’avvocato Finch, trovarsi a mezza strada…

Massimo Puricelli
Castellanza (VA)