Rientrata da Sidney la missione del Consorzio Prosecco DOC  – L’intensa attività di tutela prosegue anche in Cina. Tutti gli aggiornamenti

Nel 2011 l’allora neonato Consorzio di tutela Prosecco Doc conseguì un grande successo: l’inserimento della DOP Prosecco nell’ambito dell’accordo bilaterale UE – USA sul commercio dei vini. Con l’implementazione degli allegati dell’accordo concluso nel 2006, gli americani riconobbero l’esclusività nell’utilizzo del termine Prosecco alle produzioni ottenute nel rispetto del disciplinare della denominazione italiana. Tale risultato lasciò di stucco gli osservatori internazionali e gli stessi francesi tuttora impegnati nell’annosa lotta contro l’impiego del termine american champagne utilizzato negli Stati Uniti per gli spumanti prodotti oltreoceano.

L’accordo siglato con gli Usa fu un grande evento spiega il presidente del Consorzio di tutela della doc Prosecco Stefano Zanette – Ma dal 2011 ad oggi abbiamo lavorato senza sosta e il risultato sono le numerose azioni di respiro internazionale avviate sul fronte della tutela, sia all’interno della UE dove pur vige una normativa riconosciuta, sia in Paesi extra UE, in particolare e Cina e Australia, finora restii a riconoscere le nostre denominazioni”.

In tale contesto, la recente missione in Australia a cui ha attivamente preso parte il Direttore del Consorzio Luca Giavi, assume un significato particolarmente rilevante.

Nell’incontro avvenuto domenica 20 luglio a Sidney presso la sede dell’Italian Trade Agency, insieme al Direttore Giavi del Consorzio Prosecco Doc sedevano per la parte italiana anche il Direttore Generale del Ministero Sviluppo Economico Amedeo Teti, l’Ambasciatore Pier Francesco Zazo e Andrea Nicolaj first counsellor della UE in Australia.

Per la controparte, presenziavano Tony Battaglene del WFA (Winemakers Federation of Australia) e un Matthew Koval del Dipartimento dell’Agricoltura del Governo Australiano.

Un incontro ufficiale fortemente sollecitato dal Consorzio, volto a porre le basi di un accordo che sancisca il riconoscimento delle denominazioni di origine protetta Prosecco nell’ambito dell’accordo bilaterale tra Unione Europea e Australia.

E mentre giovedì 24 luglio il Consorzio faceva ritorno a Treviso, si svolgeva a Roma nella sede del Ministero Sviluppo Economico, il “Tavolo Agroalimentare” durante il quale è stata  toccata anche la questione “Prosecco australiano”.

“L’ipotesi al vaglio – ha affermato il vice Ministro Carlo Calenda dichiarandosi fiducioso – è che l’Australia accolga la richiesta avanzata dalla Comunità Europea relativamente all’accettazione da parte della aziende australiane che attualmente immettono nel mercato prodotti con il nome della DO italiana, di un periodo phasing-out, al termine del quale le stesse non potranno più utilizzare la denominazione in questione”.

Allo stesso Tavolo il Vice Ministro Calenda ha rivelato anche come la Comunità Europea stia gradualmente arrivando alla definizione di un accordo bilaterale con la Cina per la protezione delle DO (Denominazioni d’Origine) europee in quel paese e per quelle cinesi in Europa.

Tale provvedimento riguarderà i vini inseriti in un primo elenco stilato nel 2007 all’interno del quale figura la DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco, ma non appare la DOC Prosecco essendo quest’ultima nata solo nel 2009. La notizia sta nel fatto che ora la DOC Prosecco, grazie all’intervento del Ministro Maurizio Martina, è stata inserita in un secondo elenco, la cui protezione sarà pienamente efficace nella Repubblica Popolare Cinese tra quattro anni.

Siamo consapevoli che resta ancora molto lavoro da compiere. Di fatto non abbiamo raggiunto alcun risultato concreto, ci troviamo solo all’inizio di una trattativa internazionale che richiede tempi di maturazione talvolta molto lunghi prima del perfezionamento. Ma se il buongiorno si vede dal mattino – conclude Stefano Zanette – la nostra percezione, in particolare alla luce di questa missione in Australia, è quella di poter contare su un sistema Italia che si sta dimostrando compatto e schierato, insieme al Consorzio, nella salvaguardia di una grande realtà economica come quella attualmente rappresentata dalla Doc Prosecco.

In tal senso ritengo doveroso ringraziare fin d’ora per quanto già fatto e per quanto potranno ancora fare: il Ministro alle Politiche Agricole Maurizio Martina e il vice Ministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda, unitamente ai vertici dei loro ministeri, ai rappresentanti della UE e alle associazioni di categoria che con noi hanno lavorato per il raggiungimento di questi significativi passi avanti”.