Dunque, durante il lockdown sanitario si sono udite le lamentale (legittime) dei genitori per la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado.

Genitori, insegnanti, hanno più volte rimarcato vari e gravi problemi come la collocazione dei bambini negli orari di lavoro, la totale mancanza di socializzazione e di crescita psicologica, la rabberciata formazione didattica a distanza.
Una serie di lacune venute a generarsi con la mancata frequenza scolastica. Un lungo periodo sottratto agli alunni e difficilmente recuperabile.
In un Paese civile tale lacuna si sarebbe recuperata , almeno in parte con una immediata calendarizzazione del nuovo anno scolastico facendolo iniziare appena trascorso Ferragosto.
Ed invece, cosa accade ?
Da fonti Governative, la scuola riprenderà non prima del 23 settembre, andando così a totalizzare la sosta “forzata” ad oltre 6 mesi.
Motivo ufficiale ?
Le elezioni amministrative che si dovrebbero svolgere il 20 settembre.
Questa è la velina governativa; la realtà è un’altra.
Non si vuole “rovinare ” le sacre vacanze agostane, recuperare o cercare di recuperare gli introiti del settore turismo allungando il “lockdown” annuale (ogni anno da decenni) estivo/turistico/vacanziero, allorché la chiusura del Paese Italia è sempiterno.
Un vero è proprio dogma intangibile.
Credo sia logico e imminente la levata di scudi e le rimostranze di genitori e insegnanti che manifesteranno la volontà di non rispettare tale scadenza e di chiedere la riapertura degli istituti scolastici (ovviamente nella più totale sicurezza sanitaria) e l’inizio delle lezioni, lunedì 24 agosto p.v. ,così da poter usufruire di un mese di didattica prima del fine settimana dedicato alla tornata elettorale.
Credo che tale manifestazione sarà maggioritaria e senza alcuna remora.
Sarà così, oppure no ?
Oppure le lagnanze dei mesi di lockdown sanitario erano pretestuose ?

Massimo Puricelli
Castellanza(VA)