Bene Inter, Juve, Napoli e Fiorentina, male il Milan.

Questi i verdetti della giornata dell’Epifania che ha aperto ufficialmente il 2016. I nerazzurri, pur senza convincere, sono cinici e portano a casa i tre punti con l’ottavo sigillo stagionale di Mauro Icardi. L’allenatore dell’Empoli a fine gara contesterà il rigore non concesso dall’arbitro per il fallo di Murillo su Pucciarelli.

Un buon Empoli contro un’Inter molto pratica che con il minimo sforzo porta a casa l’intera posta mantenendo il primato. Comincia bene l’anno anche la Juventus di Allegri che disintegra un dimesso Verona ottenendo l’ottava vittoria consecutiva che la fa salire al quarto posto, a sole tre lunghezze dalla vetta.

I bianconeri vengono trascinati da un super Dybala che apre le marcature, per poi mandare in gol Bonucci. Chiude poi i conti Zaza. Il Verona, invece, resta ancora a secco di vittorie, occupando mestamente l’ultimo posto in classifica. La Fiorentina espugna il Barbera infliggendo ai rosanero la decima sconfitta stagionale.

Gli uomini di Sousa consolidano il secondo posto trascinati da un grande Ilicic in un match all’insegna degli ex: doppietta dello sloveno da una parte, rete inutile di Gilardino dall’altra. Il sigillo finale che chiude la gara è siglato da Blaszczykowski.

La Viola mantiene inalterato il distacco dalla capolista Inter, mentre la classifica degli uomini di Ballardini si fa sempre più pesante, con solo tre lunghezze sulla terzultima. A fine gara grande show del presidente Maurizio Zamparini che prima annuncia l’esonero del tecnico emiliano, salvo poi ripensarci per mancati accordi con il “subentrante” Iachini che era stato già sollevato dall’incarico a novembre. Alla base del cambiamento di decisione disparità di vedute sul mercato, in particolare su quello in entrata.

Morale della favola: alla ripresa degli allenamenti ci sarà proprio Ballardini a guidare i rosanero. Se la Fiorentina è in salute, non è da meno il Napoli che ha la meglio su un Torino che non sa più vincere ed è al suo secondo stop consecutivo. Gli uomini di Sarri, dopo un primo tempo equilibrato, nella ripresa amministrano il vantaggio e si assicurano l’intera posta, agganciando la Fiorentina al secondo posto.

Delude invece il Milan battuto da un Bologna castiga grandi: dopo il Napoli anche i rossoneri si arrendono agli uomini dell’ex indimenticato cuore rossonero Donadoni. Gli uomini di Mihajlovic creano molto ma sciupano anche tanto con Cerci, Bonaventura, Bacca e Niang. E alla fine, come cantavano gli 883 nel 1998, si consuma la dura legge del gol siglata da Giaccherini che fa salire i felsinei a quota 22. Per i rossoneri, che più che mai in questa stagione hanno faticato con le piccole(pari con Verona e Carpi e sconfitta con il Bologna), sfuma la possibilità di avvicinarsi al quinto posto occupato dalla Roma, ora distante cinque lunghezze.

Che impatta al Bentegodi contro il Chievo al termine di una gara palpitante con ben sei reti. Gli uomini di Garcia si fanno rimontare per ben due volte, con il primo tempo che termina sul due a uno per gli ospiti. Che però subiscono il ritorno dei clivensi che acciuffano il pari a quattro minuti dal termine grazie all’ausilio della gol-line technology. Gli uomini di Maran salgono a quota 33 e “vedono” la salvezza, ma vengono agganciati dalla Sampdoria. Che dà vita a un derby elettrizzante nell’anticipo del martedì, con ben cinque reti.

Doriani a due facce: sfrontati nella prima frazione di gioco dove chiudono sul tre a zero, in difficoltà nella ripresa quando subiscono il ritorno del Grifone. Che cerca in tutti i modi di riequilibrare l’incontro ma alla fine sono i blucerchiati a fare festa. Gli uomini di Montella si portano a quota ventitré, mentre per il Grifone è crisi nera con un quartultimo posto in classifica che non fa certo dormire sogni tranquilli al tecnico Gasperini.

I rossoblu incassano la quinta sconfitta consecutiva, la terza di fila in casa. Una vittoria che manca al club del presidente Preziosi da fine novembre. Battuta d’arresto, invece, del Sassuolo che si fa bloccare in casa dal Frosinone che resta però terzultimo a quota quindici.

Per gli emiliani sfuma la possibilità di ridurre il gap dalla Roma, ora distante cinque lunghezze. Gli uomini di Di Francesco, però, dovranno recuperare il venti gennaio la gara contro il Torino e potrebbero quindi avvicinarsi ulteriormente al il gap dal quinto posto. Stop inatteso pure per la Lazio che si fa bloccare in casa dal Carpi che si esalta quando incontra le big: in questa stagione sono già tre i punti raccolti contro Napoli, Milan e Lazio.

Gli uomini di Pioli, dal rendimento sempre più altalenante, vengono agganciati dall’Udinese a metà classifica, mentre il pari di prestigio degli emiliani non risolleva di certo una classifica piuttosto deficitaria: undici punti in diciassette partite e un preoccupante penultimo posto. Vittoria infine nel lunch time dell’Epifania dei friulani sull’Atalanta.

Stefano Sconti