Al Teatro Carcano di Milano dal 28 novembre al 3 dicembre va in scena L’Ispettore Generale. Protagonista della pièce satirica di Nikolaj Gogol, diretta Leo Muscato, è il noto e versatile attore Rocco Papaleo.

Si tratta di uno dei più grandi capolavori della drammaturgia russa, scritta quasi duecento anni fa, ma tragicamente più attuale di quanto si possa immaginare.

La storia de L’Ispettore Generale
Russia, 1836: per controllare la vita e l’operato dei suoi sudditi, lo zar Nicola I istituisce un nuovo organo di Stato chiamato Terza Sezione. È una sorta di inquisizione che persegue e ostacola tutti i liberi pensatori, fra cui Dostoevskij, Puškin e Gogol stesso.
In breve tempo questo sistema scatena un processo di burocratizzazione della macchina amministrativa ed aumenta esponenzialmente il livello di corruzione fra i funzionari statali.

“L’ispettore generale” è una commedia satirica estremamente divertente che si prende gioco delle piccolezze morali di chi detiene un potere e si ritiene intoccabile.

È forse l’opera più analizzata, criticata, incompresa, difesa, osteggiata, della letteratura russa di tutti i tempi. Gogol stesso si sentì in obbligo di scrivere diversi testi che fugassero i fraintendimenti sorti al suo debutto.

La trama de L’Ispettore Generale 

La trama, di per sé, è molto lineare e si basa su un equivoco: Chlestakov (Daniele Marmi) è un frivolo viaggiatore di passaggio in un remoto paesino che viene scambiato per un alto funzionario dello Stato spedito dallo zar ad indagare sulla condotta dei funzionari cittadini.
Il malinteso scatena conseguenze nefaste per i “notabili” del piccolo villaggio – primo tra tutti per il Podestà (Rocco Papaleo) – che si troveranno a vivere il giorno più lungo e tragico della propria esistenza, col timore di venire smascherati.

Non era la prima volta che sulle scene russe venivano rappresentati gli abusi quotidiani dei burocrati statali. Ma tutti i testi precedenti erano basati sulla contrapposizione fra il bene e il male, con personaggi positivi e negativi.
Ne “L’ispettore generale”, invece, per la prima volta, i personaggi sembravano essere tutti negativi, e per gli spettatori dell’epoca, questo era inconcepibile.
Persino il finale appariva eccessivamente ambiguo, sia perché sulla scena non venivano rappresentati il trionfo della giustizia e la punizione dei corrotti, sia perché non era esplicitato se il vero ispettore generale annunciato nell’ultima scena, avrebbe fatto giustizia o si sarebbe comportato come il falso revisore.

In realtà, il testo di Gogol è molto più metaforico che naturalistico e denuncia attraverso riso e comicità, la burocrazia corrotta della Russia zarista.

“L’ispettore generale” conduce in un mondo in cui l’ingiustizia e il sopruso dominano l’esistenza.
Ma non è l’uomo a essere malvagio; è la società che lo rende corrotto e corruttore, approfittatore, sfruttatore, imbroglione.

Teatro Carcano – Milano
L’ISPETTORE GENERALE di Nikolaj Gogol
Personaggi e interpreti
PODESTÀ Rocco Papaleo
CHLESTAKOV Daniele Marmi
OSIP Giulio Baraldi
MOGLIE Marta Dalla Via
FIGLIA Letizia Bravi
GIUDICE Marco Gobetti
SOVRINTENDENTE OPERE PIE Gennaro Di Biase
DOBČINSKIJ Michele Schiano di Cola
BOBČINSKIJ Michele Cipriani
DIRETTORE SCOLASTICO Marco Vergani
UFFICIALE POSTALE Marco Brinzi
MEDICO, VEDOVA, CAMERIERA Elena Aimone
ATTENDENTE, MERCANTE Salvatore Cutrì
PRODUZIONE: TEATRO STABILE DI BOLZANO TEATRO STABILE DI TORINO TEATRO
NAZIONALE e TSV – TEATRO NAZIONALE

Dal 28 Novembre al 3 Dicembre 2023
Orari
28,29,30 novembre e 1 dicembre ore 19.30
2 dicembre ore 20.30
3 dicembre ore 16.30
www.teatrocarcano.com