Il Museo Ettore Fico, polo subalpino di recente fondazione dedicato all’arte contemporanea e non solo dalla sua sede in un luogo periferico ma importante come via Cigna 114, presenta una nuova mostra per questi mesi.
Fino al 31 gennaio prossimo è di scena Vanità/Vanitas, un percorso che rivisita un tema presente nell’arte da secoli, con tutta una serie di suggestioni innovative e di accostamenti stimolanti e audaci. Ci sono infatti esposte oltre cinquanta opera di grandi maestri, da Baschenis a Solimena, da Murillo a Cagnacci, realizzate tra la fine del XVI secolo e il XVIII secolo, con al centro il tema della caducità della vita e l’essenza effimera delle vanità umane.
Questi quadri sono messi in confronto con lavori di artisti contemporanei internazionali, provenienti dalla donazione di Renato Alpegiani, collezionista d’arte subalpino da sempre attento ai fermenti dell’oggi e uno degli ispiratori del Museo, anche qui incentrate sul tema del passaggio dalla vita alla morte, tra aldiquà e aldilà. Gli artisti presenti in mostra con fotografie, installazioni, sculture e dipinti, hanno nomi quali quelli di Carol Rama, recentemente scomparsa, Danh Vo, General Idea, Thomas Saraceno, Santiago Serra, Maria Lai.
La mostra è completata da dodici fotografie di Fred Goudon che ritraggono i principali atleti del rugby internazionale, emblema di perfezione atletica nell’attimo migliore della loro esistenza.
In parallelo il MEF ospita anche una selezione di nature morte di Ettore Fico realizzate negli anni Sessanta.
Il MEF è aperto dal mercoledì al venerdì dalle 14 alle 19, sabato e domenica dalle 11 alle 19.

Elena Romanello