Anche Oscar Farinetti, patron di Eataly, scende in campo per difendere il lago più bello del mondo

«Abbattiamo tutte le barriere. Riappropriamoci di questo straordinario paesaggio. Viva il Lago di Como!». Con queste parole, Oscar Farinetti, patron del famosissimo Eataly, tempio delle prelibatezze enogastronomiche italiane, si è schierato al fianco dei comaschi, firmando la terza e ultima cartolina dell’iniziativa #rivogliamoilnostrolago.

La sua, insieme alle altre 80mila cartoline-denuncia già firmate da cittadini di Como, emigranti, turisti e volti noti come Daniel Libeskind, Vittorio Sgarbi, Stefano Boeri, Davide Van De Sfroos, Andrea Vitali, Gianluca Zambrotta, Simone Tomassini, Edoardo Raspelli, Gualtiero Marchesi, Federico Roncoroni, il Calcio Como, verranno consegnate a Palazzo Chigi all’attenzione del premier Matteo Renzi affinché il cantiere del lungolago venga commissariato ponendo fine alla triste vicenda delle paratie che da 8 anni impediscono la vista del meraviglioso lago.

«È il lavoro che devono fare bene gli umani: in maniera moderata, protestare profondamente per riappropriarsi dei propri territori. More land for the people and more water for the people and… landscape: paesaggi! – commenta Farinetti – Perché i paesaggi sono ciò che distinguono l’Italia dal resto del pianeta: abbiamo 50 patrimoni dell’UNESCO, siamo ufficialmente il Paese più bello del mondo. E un territorio con un lago come quello di Como non può che essere sano, naturale, fruito dai suoi cittadini e dai turisti che arrivano».

Così, Como dice «Basta allo scandalo delle paratie», il cantiere infinito che nasconde uno dei panorami più belli del mondo e attraverso speciali cartoline distribuite con il quotidiano La Provincia raffiguranti il lago «ingabbiato» dalla recinzione frutto di lavori mai terminati, rivolge un appello al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, l’unico che può intervenire con la nomina di un commissario straordinario. La realizzazione delle paratie antiesondazione, infatti, voluta da Regione Lombardia e Comune di Como otto anni fa, è stata interrotta a più riprese e oggi è bloccata. Quindi l’avvio di indagini, nel 2016, da parte della Procura della Repubblica e della Corte dei Conti.

E pensare che quello di Como è uno dei luoghi di ispirazione massima per artisti e poeti (primo tra tutti Alessandro Manzoni), location per film (da Star Wars a Ocean’s Twelve) e scelto oggi da numerosi vip per soggiorni (universalmente noto l’hotel di lusso Villa D’Este, sede anche del Forum Ambrosetti) come pure per nuove residenze – oltre a George Clooney, a Como si sono visti Catherine Zeta Jones, Michael Douglas, Brad Pitt, Jennifer Aniston, Angelina Jolie senza dimenticare Cindy Crawford. Matt Damon, Bill Murray, Drew Barrymore e molti altri ancora.

Ma ci sono bambini di otto anni che, a causa del cantiere, non hanno mai visto il lungolago, una location che dovrebbe essere il fiore all’occhiello della città. Per questo, anche Oscar Farinetti dice forte e chiaro: #rivogliamoilnostrolago.

Nel 1995 la giunta comunale di Como ha approvato  il primo progetto per la costruzione delle paratie antiesondazione sul lungolago. Undici anni più tardi l’aggiudicazione dell’appalto all’impresa veneziana Sacaim. I lavori partono l’8 gennaio 2008. Durata prevista: 1.085 giorni. Costo ipotizzato: 12 milioni. L’anno successivo il primo scandalo: si scopre la costruzione del muro, notizia che ha fatto il giro del mondo. Nel 2010, dopo numerose proteste, inizia il taglio del muro sul lungolago. I lavori continuano fino al dicembre del 2012 quando vengono sospesi e non sono più ripartiti da allora. Nel gennaio scorso, l’Anticorruzione boccia la variante al progetto perché non rispetta le norme. La Procura ordina perquisizioni, indagando tecnici e amministratori. Oggi il cantiere non ha nemmeno il direttore lavori e la spesa prevista è arrivata a 33 milioni di euro.