L’acido ialuronico non smette di stupire: da sostanza con il “potere” di ringiovanire la pelle a skinbooster in grado di migliorare, in modo progressivo e duraturo, la qualità della pelle.

Tra le diverse formulazioni, gli skinbooster hanno rappresentato la vera rivoluzione tra i trattamenti estetici e sono stati protagonisti di un recente documento di consenso pubblicato da un gruppo di esperti italiani sul Journal of Drugs in Dermatology1 che verrà presentato al 21° Congresso Internazionale di Medicina e Chirurgia Estetica SIES – VALET, in programma dal 23 al 25 febbraio 2018 a Bologna.
«Gli skinbooster» spiega Magda Belmontesi, dermatologa di Milano

«sono gel iniettabili a base di acido ialuronico stabilizzato di origine non animale (NASHA) e rappresentano un trattamento unico per tecnologia, efficacia e risultati.
Uno degli utilizzi classici di questi dispositivi medici è la prevenzione e la cura dei segni dell’invecchiamento cutaneo, sia esso fisiologico o fotoindotto, quali perdita di elasticità della pelle, presenza di microrugosità e grinzosità cutanee. Questi dispositivi medici “ringiovaniscono” la pelle di viso, collo, decolleté e dorso delle mani, agendo diversamente rispetto ai filler, in quanto il loro effetto non deriva dalla creazione di volume o dal riempimento delle rughe, ma dall’induzione di un vero e proprio processo di ripristino della matrice dermica che migliora la qualità della pelle già dopo la prima seduta e in modo progressivo, con risultati visibili fino a un anno.
Esistono due diverse formulazioni di skinbooster, Restylane® SkinboostersTM* Vital e Restylane® SkinboostersTM* Vital Light, con due diverse concentrazioni di acido ialuronico NASHA, 20 mg/ml e 12 mg/ml, che permettono di trattare i diversi tipi di pelle: da quelle più segnate dal tempo a quelle più giovani e in base alle aree da trattare. La procedura di trattamento consiste generalmente nell’iniezione di microgocce di gel a livello del derma profondo o medio e inizialmente si svolge in di 2 o 3 sessioni effettuate a distanza di un mese circa l’una dall’altra, seguita poi da un trattamento di mantenimento costituito da un’unica sessione in media ogni 6-12 mesi».

Come riportato dagli autori della consensus, i trattamenti con gli skinbooster risultano minimamente invasivi, sicuri e efficaci nel miglioramento della texture cutanea e nel mantenimento della qualità della pelle e anche per questo raccolgono apprezzamenti anche dai pazienti.

«Secondo recenti studi istologici» prosegue Carlo Di Gregorio, chirurgo plastico di Palermo «l’acido ialuronico stabilizzato, iniettato a livello del derma profondo e del tessuto adiposo dermico, avrebbe la capacità di stimolare la riattivazione dei fibroblasti promuovendo la formazione di nuovo tessuto collagene. La loro azione sulla struttura della pelle li rende, pertanto, molto promettenti nel trattamento di diverse condizioni cliniche, quali ad esempio la correzione di alcune tipologie di esiti cicatriziali».

«Considerato solo un approccio frivolo ed esteriore, la ricerca della bellezza spesso coincide con quella della salute e del benessere» chiarisce Katia Vignoli, psicoterapeuta di Milano «e non basta recuperare un’immagine ringiovanita secondo canoni estetici standardizzati: l’intento profondo è quello di recuperare il proprio volto, rispondente a un’unicità che per ciascuno di noi è il valore primario, quello di far dire allo specchio “sì, quello sono proprio io”. La ricerca di una “seconda giovinezza” grazie ai trattamenti estetici è per lo più una risposta all’ansia causata dalla difficoltà di riconoscersi nel proprio aspetto che cambia con il trascorrere del tempo. È infine importante sottolineare che la bellezza che si conquista attraverso la cura, oltre a rinnovare un atto d’amore verso noi stessi, ha il potere di renderci alleato il tempo. Il tempo della cura è infatti un tempo utile, che, scorrendo, rilascia in progressione i suoi effetti terapeutici. Non più quindi un nemico che incalza e aggredisce, ma uno spazio necessario per restituirci il volto in cui riconoscersi e riconciliarsi, a viso scoperto, con se stessi e con il mondo».