Il 2016 comincia sotto la Mole con un grave lutto: è morto il professor Gianni Rondolino, pochi giorni prima di compiere 84 anni, maestro di cinema all’Università e nella vita, autore di libri e ispiratore di tante carriere.
Fin da giovanissimo iniziò ad appassionarsi al cinema, soprattutto a quello insolito ed emergente, e a cercare di contagiare con questa sua passione i coetanei e le nuove generazioni, innanzitutto con il CUC, centro universitario cinematografico, con cui fece conoscere autori del passato e del presente.
Per decenni ha insegnato Storia e critica del cinema all’Università degli studi di Torino, nella mitica e affollata aula 36, l’unica che si poteva schermare, dove ragazzi e ragazze poterono appassionarsi a Kubrick, Godard, Eisenstein, Leni Riefensthal, Rossellini, su cui tenne un corso memorabile negli anni Ottanta facendo appassionare e commuovere i ragazzi nati a fine anni Sessanta con Roma città aperta.
E’ stato inoltre l’autore del famoso “Rondolone”, la sua Storia del cinema, usata ancora oggi in tutte le facoltà italiane, e di vari altri saggi, tra cui una monumentale Storia del cinema d’animazione, rieditata nel 2004.
Tra le sue altre attività, da ricordare la sua attività di recensore e segnalatore del film della settimana in tv per La Stampa, dove ha dimostrato gusti eterogenei, incensando anche film di genere come Bram Stoker’s Dracula di Francis Ford Coppola, la sua direzione della collana di cinema della UTET, ma anche l’aver fatto nascere, nel 1981, il Festival cinema giovani, diventato poi il Torino film festival.
Insomma, Gianni Rondolino è stata una delle persone che ha contribuito al cambiamento di immagine del capoluogo sabaudo, da città industriale a città di cultura e cinema, con uno dei più importanti Musei del mondo in tema, e vari festival, visto che patrocinò anche Cinemambiente, Sottodiciotto e soprattutto Da Sodoma ad Hollywood.
In tanti tra ex allievi e amici si erano ritrovati a festeggiarlo per i suoi ottant’anni, sembra ieri, all’interno del DAMS, altra istituzione promossa da lui.
Gli ultimi anni sono stati segnati per lui dalla prematura scomparsa del figlio regista Nicola, scomparso a soli 45 anni, ma ci sono stati suoi ex allievi che l’hanno incrociato ancora qualche tempo fa alle giornate speciali dedicate all’animazione giapponese o alle retrospettive al Massimo.  E mancherà e tanto la sua presenza nelle sale…

Elena Romanello