Brillanti i risultati della ricerca sulle cellule staminali per la terapia dell’insufficienza renale ed epatica.

Ottime prospettive per le nuove terapie innovative con cellule staminali nel trattamento delle malattie renali, vascolari e del diabete emergono dai risultati presentati al “Frontiers in Regenerative Medicine” di Torino

Presso il Centro Interdipartimentale di Biotecnologie dell’Università di Torino, oggi si apre, la prima giornata del meeting internazionale “Frontiers in Regenerative Medicine” un importante momento di confronto tra esperti mondiali riuniti per fare il punto sull’evoluzione della medicina rigenerativa, organizzato grazie al supporto di Fresenius Medical Care. Nel corso della giornata sono stati presentati i risultati della sperimentazione per la realizzazione di terapie innovative con cellule staminali e loro derivati in diverse patologie (renali, epatiche, ematologiche e nervose). In particolare, il progetto di ricerca sulle staminali – nato nel 2003 da una collaborazione tra l’Università di Torino e Fresenius Medical Care siglata – prevede la produzione di cellule staminali finalizzate alla terapia dell’insufficienza renale ed epatica.

Oggi in Italia si contano secondo il più recente sondaggio della Società Italiana di Nefrologia oltre 50.000 pazienti in dialisi, con circa 10.000 nuovi casi all’anno, mentre i trapianti di rene sono intorno ai 1.500 annui , con un tempo medio di attesa di 3 anni. Mentre per il fegato ci sono circa 1.000 trapianti all’anno e la media di attesa è di 2 anni, con una mortalità per i pazienti in lista di attesa pari al 7,2 percento.
I risultati raggiunti in questi anni mostrano come sia possibile curare patologie acute del rene e del fegato e come anche nelle forme croniche sia possibile prevenire la cronicizzazione.

Già nel 2012, quando la partnership Fresenius Medical Care e Università di Torino ha dato vita al Centro Traslazionale di Medicina Rigenerativa (CTMedReg) l’obiettivo è stato quello di mettere a punto un programma di ricerca che potesse nel concreto consegnare ai pazienti affetti da patologie renali ed epatiche un’efficace ulteriore opzione terapeutica. “La collaborazione tra l’Università di Torino e Fresenius Medical Care ha in questi anni acquisito importanti risultati scientifici” afferma Mr Florian Jehle, VP Strategic Initiatives, Technology & Innovation Management, Global Research and Development della Fresenius Medical Care, “Fresenius Medical Care, la più grande Azienda nella fornitura di servizi di dialisi e tecnologia, è sempre stata interessata allo sviluppo di nuove prospettive di ricerca e terapie innovative. Grazie alla nostra collaborazione con l’Università di Torino, abbiamo fatto numerosi progressi nelle terapie cellulari in diverse patologie umane”.

“Ci aspettiamo risultati significativi delle terapie innovative con cellule staminali nell’uomo” – ha affermato il Prof. Peter J Quesenberry della Brown University di Providence (Stati Uniti) – “i primi dati di questa sperimentazione ci mostrano il potenziale di vescicole extracellulari di diversi tessuti per riparare il tessuto danneggiato o invertire vari stadi di malattia. E’ stata, inoltre, posta in evidenza la grande potenzialità delle vescicole che potranno costituire una terapia efficace per molte malattie ancora senza una cura”.

“La ricerca sulle cellule staminali ha creato grandi aspettative in questi ultimi anni” – ha dichiarato il Prof. Giovanni Camussi, Responsabile Scientifico del Centro Traslazionale di Medicina Rigenerativa. “E’ tuttavia indispensabile che venga sviluppata in un rigoroso contesto scientifico per evitare strumentalizzazioni e facili illusioni. Il processo per arrivare ad un applicazione clinica consolidata richiede che la ricerca sia riproducibile, verificabile in ambito scientifico e condotta secondo linee guida approvate dalla comunità scientifica e dalle autorità regolatorie.”

“La collaborazione tra l’Università di Torino e Fresenius Medical Care ha una durata di cinque anni, rinnovabile, prevede un finanziamento complessivo di 25 milioni di euro per assicurare con più di 20 ricercatori la continuazione della ricerca con una precisa focalizzazione in particolare nelle malattie renali, vascolari e nel diabete”, riferisce il Prof Ciro Tetta, Senior Executive Project leader, “a cui si aggiunge il necessario ottenimento dell’approvazione AIFA per le fasi di sperimentazione nell’uomo. I requisiti richiesti dall’Agenzia del Farmaco prevedono che la produzione di cellule staminali per terapia avanzata, destinata alla sperimentazione clinica, avvenga secondo i requisiti richiesti dal Good Manufacturing Process (GMP). Inoltre, i parametri qualitativi necessari sono molto stringenti, non solo per gli aspetti ingegneristico-strutturali dei locali e delle apparecchiature, ma anche per l’elevato grado di organizzazione del sistema di qualità aziendale e di qualifica di tutto il personale.”

“Il progetto, che è attualmente in corso e che si avvale della collaborazione del Prof Giovanni Camussi del Dipartimento di Scienze Mediche (Direttore: Prof. Franco Veglio) dell’Università di Torino, ha coinvolto le strutture del Centro di Biotecnologie Molecolari (Prof. Lorenzo Silengo, Prof.ssa Fiorella Altruda) – spiega la Prof.ssa Fiorella Altruda. “La collaborazione pubblico-privato è indispensabile per affrontare argomenti complessi che richiedono ingenti risorse per le strutture, per il numero di ricercatori coinvolti e per i costi della ricerca. Lo sforzo integrato che in questo caso vede come soggetti la Fresenius Medical Care, l’Università di Torino e l’Azienda Sanitaria è importante per accelerare il trasferimento dei risultati della ricerca al paziente nel campo della medicina rigenerativa. Un’importante ricaduta consiste nel poter offrire a molti dei nostri giovani laureati un’occasione di formazione e di lavoro altamente qualificato.”