“Se ne va un visionario, che ha saputo intuire nuovi orizzonti per la medicina, additando sempre l’uomo, la persona umana, come paradigma e misura di ogni progresso scientifico. Per questo il professor Veronesi è stato anche fra i primi fautori del lungo cammino di affermazione del farmaco generico in Italia”.
Così il presidente di Assogenerici, Enrique Häusermann. “Nel salutarlo – prosegue Häusermann – non senza una grande nostalgia, ma soprattutto animato da un sentimento di profonda gratitudine e di stima, sulle quali nulla può la morte, mi piace ricordare un passaggio della sua introduzione al libro pubblicato nel 2011 per raccontare i 10 anni dei medicinali equivalenti in Italia.
Un brano dal quale emerge, come sempre nel suo pensiero, l’unità indissolubile fra scienza e responsabilità sociale, fra pragmatismo e tensione etica. Scriveva allora Umberto Veronesi: ‘La sanità della nostra epoca, con la continua e tumultuosa introduzione di alte tecnologie e di farmaci dalla ricerca costosissima, rischia di essere sempre in deficit. Per questo ogni possibilità di risparmio è strategica per continuare a corrispondere a tutti le cure essenziali. Io penso che ogni risparmio che non sia conflittuale con il diritto alle cure sia da incentivare e sostenere. E che i professionisti sanitari, che di solito non amano pensare da manager, debbano considerare come “nuovo dovere etico” anche l’allocazione delle risorse, vale a dire come impiegare i quattrini di tutti’. Anche in virtù di queste parole, il Consiglio direttivo di Assogenerici vuole ricordare il professor Veronesi non solo come un oncologo, ma come un precursore in tutti i campi della medicina. Del resto – conclude Häusermann – non è riuscito a coronare in vita il sogno di assistere alla vittoria dell’uomo sul cancro, ma senza dubbio ci ha indicato una strada utile ad affrontare, senza perdere la nostra umanità, tutte le sfide della medicina. Anche quelle che
seguiranno la sconfitta definitiva del cancro”.
Ci ha lasciato il “prof”
“Umberto Veronesi è stato una figura di riferimento per la lotta ai tumori e la cultura scientifica internazionale. “Nato il 28 novembre 1925 a Milano, studia medicina e decide di dedicarsi allo studio e alla cura del cancro, malattia all’epoca incurabile nella gran parte dei casi. Dopo la laurea e alcune esperienze in Gran Bretagna e in Francia, nel 1951 entra come volontario all’Istituto nazionale dei tumori di Milano e ne diventa Direttore Scientifico nel 1976. Dal 1994 al 2014 è Direttore Scientifico dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, da lui fondato nel 1991, poi Direttore Scientifico Emerito. Dal 2000 al 2001 ricopre l’incarico di Ministro della Sanità della Repubblica Italiana e dal 2008 al febbraio 2011 è Senatore del Parlamento Italiano nella XVI Legislatura”. Artefice e ispiratore della Fondazione che dal 2003 porta il suo nome, più di ogni altro ha dato impulso e innovazione alla ricerca medica italiana e ha rivoluzionato la percezione della malattia oncologica”.
Così, anche la redazione di lenews.info vuole ricordare il noto oncologo, scomparso all’età di 90 anni.