La giornata della memoria 2016 si è presentata all’opinione pubblica densa di maggiore significato a causa del momento storico che stiamo vivendo. Infatti quest’ultimo anno trascorso è stato particolarmente segnato da quanto avviene nel Medio Oriente e nel Nord Africa ed ai flussi migratori di disperati e profughi provenienti da quelle zone di guerra e di disperazione.

La nostra Stazione Centrale di Milano è stata anch’essa crocevia di passaggio di molte persone – oltre 5000 tra Maggio e Novembre – che hanno sostato diversi giorni nell’attesa di proseguire il viaggio verso il nord Europa. In questa situazione la Comunità di Sant’Egidio ha potuto utilizzare gli spazi del binario 21, della Fondazione Memoriale della Shoah, per ospitare i profughi nelle ore notturne.

Proprio dal cosiddetto binario 21 – dove furono caricati su vagoni bestiame centinaia di ebrei e deportati politici per essere portati ai campi di Auschwitz–Birkenau, Mauthausen, Bergen Belsen, Ravensbrück, Flossenbürg, Fossoli e Bolzano – riparte in qualche modo il riscatto della città . A giugno del 2015 molte persone si sono offerte volontarie per dare supporto sia in Stazione che nel Memoriale e tra questi anche gli studenti del Liceo Artistico Caravaggio di Milano che, oltre ad allietare i bambini con l’aiuto di carta e pennarelli e gli adulti con il loro supporto, hanno deciso anche di dare testimonianza diretta di quei momenti trascorsi con delle loro opere adesso esposte all’interno del Memoriale.

E’ stato emozionante osservare questi ragazzi raccontare le proprie sculture e illustrare le loro opere con parole semplici e non retoriche ricche di reale percezione del senso di abbandono e di ricerca che ogni persona in quei momenti gli ha trasmesso.

La stessa locandina della manifestazione “Gli atleti della speranza” (nella foto) racchiude il senso di quei piedi (una famiglia) che tanta strada hanno percorso per raggiungere qualcosa che comunque è il frutto dell’impronte che nel loro passaggio hanno lasciato .

La Fondazione Memoriale della Shoah di Milano – presieduta da Ferruccio De Bortoli ed inaugurato il 27 gennaio 2013 – resta sempre un momento intenso e catartico. L’ascolto dei testimoni dell’olocausto e dei loro familiari racchiude una denuncia che in molti non vorrebbero ascoltare ma che oggi più che mai dovrebbe portare a non girare lo sguardo dall’altra parte nel momento in cui si percepisce un sopruso o discriminazione di qualunque natura.

Ancora oggi esiste un problema di diversità e questo è stato ripetutamente evidenziato anche nella Cerimonia di consegna di 17 medaglie d’onore ai familiari di italiani deportati.

Per Alessandro Marangoni, Prefetto di Milano “Mettendo insieme tutti i pezzi del ricordo si riesce a costruire la verità da consegnare, come testimone, alle future generazioni in quanto il male esisterà sempre in antitesi al bene. Il male è a 360 grado. Oggi ci sono ancora spinte razziste, xenofobe e non parlo solo di razze ma anche di idee politiche opposte, di orientamenti sessuali opposti. Il fare memoria oggi penso sia utile per costruire il futuro, quel futuro che vivranno i giovani di oggi che saranno gli adulti di domani”. “. Secondo il Prefetto : “Lo vediamo ogni giorno, comportamenti di omofobia e di esclusione, di non comprensione della diversità dell’altro. E’ diversità il colore della pelle, è diversità la religione diversa, è diversità anche l’orientamento sessuale diverso. Tutto quello che non fa parte di noi molto spesso diventa qualcosa che bisogna combattere. Ecco la giornata della memoria deve grattare questa ruggine, questa incapacità di non sapere trasformare, elaborare quello che i nostri padri hanno vissuto e per la quale molti sono morti”.

Monica Basile