Abbiamo ascoltato con attenzione il discorso di insediamento del nuovo Capo dello Stato, Sergio Mattarella, a cui rinnoviamo l’augurio già espresso nei giorni di scorsi di lavorare al meglio per il bene dell’Italia.
Ci hanno fatto molto piacere i passaggi dedicati al ruolo delle formazioni sociali e dei legami sociali, come fondamento di partecipazione alla vita pubblica.
Altrettanto rilevante è stato l’accenno, nella spiegazione di che cosa significhi in concreto garantire la Costituzione, ai diritti dei malati.
Sono proprio loro, i malati, i beneficiari concreti dal 1927 dell’attività di AVIS ed è ai loro bisogni che ancora oggi vogliamo rispondere.
Nelle stesse righe, il presidente Mattarella ha allargato l’orizzonte ad altri aspetti importanti del vivere sociale, come la salvaguardia dei tesori ambientali e artistici e la rimozione delle barriere per le persone con disabilità. Aspetti che guardiamo con attenzione nel voler essere un’associazione che educa a stili di vita sani e corretti.
Importanti anche i riferimenti ai giovani e alle loro speranze, gli stessi giovani sui cui talenti e le cui speranze AVIS vuole investire ogni giorno.
Davvero belle e significative sono state anche le parole conclusive, con il paragone tra il volto della Repubblica e i volti di tanti persone, tra cui quelli di coloro ‘che donano con generosità il proprio tempo agli altri’
Abbiamo letto tra queste righe il riferimento al grande mondo del volontariato italiano, nel quale AVIS è presente da quasi 90 anni con i suoi 1.300.000 donatori di sangue.
L’auspicio è che queste parole rappresentino un ulteriore stimolo di miglioramento per la nostra Associazione, i suoi soci e l’intero terzo settore italiano.