Bridging the Dragon – associazione di produttori  di cui il regista e produttore Cristiano Bortone è da anni Managing Director – offre da anni alla comunità cinematografica internazionale uno sguardo costante sulle opportunità del mercato cinese.

Quest’anno, in collaborazione con l’European Film Market (EFM), per la prima volta amplierà il suo tradizionale forum sino-europeo per includere un punto di vista più ampio, al fine di discutere le possibili sinergie triangolari tra Europa, Cina e altre regioni dell’Estremo Oriente asiatico.

L’evento – in programma il 19 e il 21 febbraio a Berlino – sarà un’occasione di match making per i partecipanti – fra cui anche un gruppo di operatori italiani – che potranno confrontarsi, comprendere nuove prospettive e modalità di lavoro ma anche conoscersi ed allargare la rete della comunità globale di film makers in ottica di collaborazioni future; ma sarà anche l’occasione di raccontare quello che sta accadendo nei vari mercati orientali.

Negli ultimi due anni l’industria cinematografica cinese ha infatti attraversato un periodo difficile, con gli incassi cinematografici scesi ai minimi storici negli ultimi 11 anni e il numero di film importati e coprodotti ridotto al suo minimo storico.
Tuttavia, con l’abbandono della politica del Covid-Zero, si sono subito visti forti segni di ripresa, e si prevede che presto il mercato locale tornerà alla crescita pre-pandemia, riattivando così le grandi opportunità di collaborazione che esistono con questo paese.

Le regioni asiatiche in sviluppo 

Ma nel frattempo altre regioni asiatiche hanno sviluppato un’incredibile vitalità, proponendo nuove e audaci prospettive sull’audiovisivo.

Nel 2022, il Giappone è diventato il terzo mercato cinematografico mondiale, mentre serie e film coreani hanno ricevuto un’enorme attenzione nei festival cinematografici internazionali e sugli streamer.
Regioni come Taiwan, Singapore, Malesia e Mongolia, pur avendo un mercato interno più piccolo, stanno attirando sempre più produzioni internazionali grazie all’introduzione di fondi di coproduzione e incentivi locali. Insomma stiamo assistendo ad un momento di fermento e di contaminazione di culture.

L’evento sarà inaugurato il 19 febbraio con il panel “Moving East: Prospettive di collaborazione tra Europa, Cina ed Estremo Oriente“.

Il responsabile delle operazioni internazionali del rinomato studio di animazione giapponese Production I.G. (il franchise di Ghost in the shell) Francesco Prandoni (italiano di origine), l’Amministratore delegato e produttore della coreana BlessU Pictures Eunjung Yoo che rappresenta anche attori come la cinese Tang Wei (Decision to leave), il direttore della divisione cinematografica del gruppo spagnolo Mediapro Studio (recentemente acquisito da un fondo cinese) Carles Montiel, e il fondatore e produttore della taiwanese Flash Forward Entertainment Patrick Huang, condivideranno con il pubblico la loro prospettiva su ciò che sta accadendo attualmente nei loro territori e su ciò che ci si può aspettare nel prossimo futuro in termini di interazione con l’Europa ma anche tra di loro.
Il panel sarà moderato da Patrick Frater, capo redattore Asia della rivista Variety.

Il Forum proseguirà il 21 febbraio con cinque tavole rotonde che esploreranno in dettaglio le regioni della Cina continentale, Repubblica di Corea, Taiwan, Giappone e Mongolia. Ogni tavola sarà guidata da un esperto locale. Tra i tutor figurano i già citati Patrick Huang, Eunjung Yoo, Fan Zhang (responsabile della divisione cinese di Bridging the Dragon), Eiko Mizuno-Gray, produttrice giapponese che ha lavorato in passato con Koreeda, Kiyoshi Kurosawa e Chie Hayakawa, e Nomuunzul Turmunkh, produttore e membro del Consiglio nazionale del cinema della Mongolia.