Buon compleanno a Miss Dior in Casa Boschi Di Stefano. L’evento cult è stato presentato alla stampa da Elisabetta Invernici, beauty editor e da Ilaria Torti, training manager Parfums Christian Dior, con raffinata eleganza.

Non  a caso il luogo d’incontro scelto è la casa museo di via Jan al 15. Un appartamento della buona borghesia meneghina, situato in una palazzina edificata dall’architetto Mario Portaluppi intorno agli anni 1929/1930 e abitata, ai tempi, da una coppia di mecenati, collezionisti d’arte contemporanea, Antonio Boschi (1896-1988) e Marieda Di Stefano (1901-1968). Si tratta di undici spazi espositivi ripristinati dal Comune di Milano con arredi scelti e disposti dalla Fondazione Boschi Di Stefano, in cui sono distribuiti, in base a criteri cronologici e stilistici, circa trecento delle opere che costituiscono l’intera collezione. Da Severini e Boccioni a Funi, a Marussig, a Carrà e Casorati, da Sironi a Martini, da Morandi e De Pisis, a CampigliSavinio, De Chirico e Fontana, e fin anche Piero Manzoni.

Immagine del filmato parigino di DIOR

Una casa d’arte che nel 1947, anno di lancio del Miss Dior Perfume era abitata nella sua quotidianità dalla coppia di intellettuali capaci di captare, di vivere, se non di presagire le nuove tendenze che avrebbero reso speciale  quell’epoca.

DIOR ospite d’onore a Casa Boschi

L’idea è stata di penetrare in quell’atmosfera in cui il tempo sembra essersi fermato, per far rivivere il momento in cui Chistian Dior si rivolse a Paol Vacher, “suo naso”, chiedendo di creare una fragranza che profumasse d’amore. Sono state proiettate immagini del passato di René Gruau e della sfilata con l’avveniristica Bar Jacket in un video fascinoso dove al passato si contrappone il presente con il sorriso di Natalie Portman, l’abito blu workwear della passerella di settembre, la nuova anima pop e l’attualissima campagna benefica WE CHARITY  che sostiene iniziative sociali in Africa con la domanda virale “ E tu cosa faresti per amore?”, un invito ai millenials a postare immagini.

Casa Museo Boschi, la sala da pranzo

Conclusosi il filmato, è stata la volta di un’incredibile esperienza olfattiva che ha svelato i segreti di un “jus che si è evoluto mantenendo nel tempo l’inconfondibile flacone che racchiude i valori della marca”. Il fil rouge lungo settant’anni, è all’insegna del fiore per eccellenza, la rosa che, secondo “il naso” François Demachy, profumeur créateur Dior, ”ieri primeggiava in tutta la sua voluttuosa dolcezza, oggi è resa più disinvolta dall’abbinamento della rosa di Maggio con gli agrumi, un tocco di pepe rosa e legno di rosa”.

Miss Dior troneggia nel prezioso bagno d’epoca di casa Boschi 2

Il fascino della “Vie en rose” ha colpito ancora.

www.comune.milano.it/cultura
www.casamuseoboschidistefano.it
www.neiade.com

Testo e foto di Maria Luisa Bonivento.